testata ADUC
 OLANDA - OLANDA - Coffe shop intendono acquistare una scuola nel centro di Amsterdam ed evitare i divieti contro di loro
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
4 maggio 2014 17:36
 
Nel centro della piu' importante citta' olandese c'e' una scuola privata secondaria, “Amsterdamsche School”, con intorno vari coffee shop dove si consuma legalmente la marijuana. Questi sono 13 ed hanno un problema: sono a meno di 350 metri dalla scuola, frequentata da studenti tra 12 e 18 anni, che sono parte della popolazione che il Governo intende proteggere dagli effetti nocivi di questa droga sul cervello.
A fronte del divieto di stare chiusi durante le ore di scuola (in pratica fino alle sei del pomeriggio), i 13 coffee shop hanno fatto una proposta che potrebbe far cambiare la situazione. Chiedono di poter acquistare l'edificio di questa scuola, cosi' la stessa potra' trasferirsi e lasciar loro liberi di svolgere la propria attivita'.
L'offerta e' quasi una parafrasi del modo di dire “se non puoi vincere il tuo nemico, alleati con lui”. Solo che qui le norme nazionali, per nulla refrattarie, evidenziano piu' di un problema. Ad Amsterdam ci sono 220 coffee shop che hanno gli stessi problemi di questo gruppo. Se non si trasformano in bar tradizionali, tra la prossima estate e gennaio del 2016, spariranno. Inoltre, la loro situazione e' privilegiata poiche' possono vendere i loro servizi a residenti olandesi e a non-residenti, grazie alla deroga approvata dal Sindaco socialdemocratico della citta', Eberhard van der Laan. Sono circa un milione i turisti che ogni sanno li frequentano, e il Sindaco ha deciso di consentire loro l'ingresso per evitare che si rivolgessero agli spacciatori di strada. Ma come il ministro della Giustizia e' riuscito ad imporre il divieto ai non-residenti in tutti i 439 coffee shop del Paese, cosi' fra un po' accadra' per quegli esercizi che non distano piu' di 350 metri da una scuola.
“Una barbarie”, secondo Ferry de Groot, membro dell'Associazione di Vendita al Dettaglio della Cannabis. Il Governo intende smetterla col turismo della droga, “chiudere i locali e spingere la loro clientela verso i venditori illegali, nonostante il consumo sia regolamentato fin dal 1976”. La citta' di Maastricht, a sud, vicino alla frontiera belga e tedesca, e' il classico esempio del dubbio che e' nato dalla tolleranza verso le droghe leggere. Una caratteristica olandese che le ha provocato continue critiche da parte degli altri partner comunitari. Dopo quasi quaranta anni, la tolleranza viene sacrificata selezionando la clientela al fine di evitare i problemi comunque collegati ad una droga che e' pur sempre proibita nella maggior parte dei Paesi da cui vengono i turisti.
Nel 2010, per esempio, sono stati 135.000 gli spagnoli entrati in questi locali olandesi, 175.000 i cittadini Usa. 85.000 gli italiani. Belgi, tedeschi e lussemburghesi spesso oltrepassano la frontiera del sud olandese attratti dalla possibilita' di fumare, inalare o mangiare dolci di marijuana, sempre che non vadano oltre i cinque grammi a persona al giorno. “Prima di controllare la nazionalita' veniva richiesta la tessera di socio, ma non funzionava. Le tessere hanno una brutta fama in Olanda. Ricordano episodi nefasti della nostra storia, quando i cittadini erano divisi rispetto alle loro origini. Benche' il contesto sia diverso, era un metodo regolatorio destinato al fallimento”, ricorda De Groot.
Tornando ad Amsterdam, la curiosa offerta di acquisto, all'inizio ha interessato la direzione della “Amsterdamsche school”. “Non dico di no per principio, Occorre verificare la cifra offerta”, ha detto il suo responsabile Bas Roosen, provocando una particolare eco. La scuola, aperta da 28 anni, ha aule di 10 alunni a prezzi che oscillano tra 21.000 e 26.000 euro per ogni corso. Ma la sua confortevole struttura non impedisce che i suoi alunni stiano per strada. I 13 coffe shop in questione, ad un tiro di schioppo, rappresentano un rischio che il ministero della Giustizia preferisce non correre. Soprattutto perche', due anni fa, una nota informativa ufficiale aveva evidenziato “gli effetti psicotici della cannabis forte tra gli adolescenti, in quanto la droga interferisce sul loro sviluppo cerebrale”, cosi' come dice Margriet van Laar, coordinatrice della scuola.
Uno studio ha evidenziato come la cannabis coltivata a livello nazionale sia molto piu' forte di quella importata. Ha una concentrazione di THC tra il 15 e il 18%, e il ministero della Giustizia l'ha trasformata in una droga pesante a tolleranza zero fin dal 2012. In questo contesto, l'appello di Michael Velig, decano di uno dei coffee shop intorno alla scuola e presidente dell'Associazione dei Dettaglianti, appello perche' sia messa in atto una particolare diplomazia, non sembra che potra' avere dei risultati.
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS