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 ITALIA - ITALIA - Englaro. L'autopsia: nessuna irregolarita'. Caciara politica e giudiziaria
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Notizia 
11 febbraio 2009 0:00
 
Eluana Englaro sarebbe morta a seguito di un arresto cariorespiratorio provocato da una crisi elettrolitica da disidratazione. E' il primo risultato dell'autopsia disposta dalla procura di Udine e svoltasi ieri pomeriggio, per piu' di 3 ore, presso l'obitorio dell'ospedale di Udine. Secondo indiscrezioni l'esame autoptico non avrebbe dunque rilevato nessuna irregolarita' nell'applicazione del protocollo, concordato a seguito delle disposizioni della Corte d'appello di Milano, per accompagnare alla morte Eluana Englaro presso la casa di riposo La Quiete di Udine. I Nas, dal canto loro, non avrebbero rilevato, nella loro ispezione, nessun elemento di inidoneita'. La relazione preliminare sara' consegnata dai periti oggi dalla Procura della Repubblica. I risultati degli esami chimico-tossicologici saranno noti probabilmente fra due settimane. Sempre oggi, invece, il procuratore Antonio Biancardi potrebbe firmare il nullaosta alla sepoltura di Eluana Englaro che, secondo il desiderio del padre, Beppino, dovrebbe essere cremata. Le ceneri sarebbero portate nel cimitero di Paluzza, il paese natale degli Englaro, dove si svolgerebbe una cerimonia privata, con benedizione dell'urna da parte del parroco don Tarcisio Puntel. Ma in una confidenza al giornale friulano 'Il Messaggero veneto' Beppino Englaro ha confidato. 'Il funerale? Io di mio l'avrei cremata, pero' tengo conto di mio fratello Armando che aveva un rapporto straordinario con Eluana, lui vuole seppellirla accanto a nostro padre. E io non me la sento di dire di no ad Armando, anche se in ogni caso, penso di non andare'.    

MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CONTRO LA GIUSTIZIA ASSASSINA -
Non si placano le polemiche sul caso di Eluana Englaro. Ieri sera e' stato Angelino Alfano, ministro della Giustizia, a far tornare rovente il clima tra le forze politiche. Il guardasigilli, intervenendo nella trasmissione televisiva 'Ballaro'', ha esposto una tesi precisa: Eluana non e' morta per l'incidente a cui e' sopravvissuta per diciassette anni ne' per il protocollo sottoscritto dalla famiglia con i medici, bensi' 'per sentenza'. Il riferimento e' alla decisione della Corte d'appello di Milano che ha permesso ai genitori di Eluana l'ultimo ricovero nella clinica di Udine e la sospensione dell'alimentazione e della idratazione forzate. 'Non faccio un'attribuzione di responsabilita' ai giudici - ha proseguito il ministro - perche' io rispetto le sentenze. Le sentenze sono pronunciate in piena coscienza dai tribunali della Repubblica e quindi valuto che quella sentenza e' motivata secondo diritto'. Alfano ha poi difeso l'azione del governo nel merito della vicenda. E in conclusione, smorzando la portata della sua affermazione contro la magistratura, si e' augurato che il Parlamento deliberi quanto prima su un tema molto delicato come il testamento biologico. Un'ulteriore frase pronunciata dal ministro e' pero' destinata a rinfocolare le polemiche: se ora, come sembra, si andra' verso l'approvazione del disegno sul testamento biologico, 'Eluana restera' l'unica persona a essere morta di fame e di sete in base a una sentenza pronunciata in nome del popolo italiano'. Il Senato ha approvato ieri una mozione del Pdl che impegna il governo a proseguire la sua azione legislativa sul testamento biologico partendo dal principio che 'l'alimentazione e l'idratazione non possono in alcun caso essere negate da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi'. La mozione ha avuto il consenso anche da parte di alcuni senatori del Pd, tra questi Francesco Rutelli che aveva chiesto di votare il dispositivo per parti separate. E' stata respinta invece la mozione presentata dal Pd che chiedeva di lasciare la liberta' di indicare nel testamento biologico la richiesta di staccare o meno il sondino. Segni di disgelo sembrano intanto contrassegnare i rapporti tra il governo e il Quirinale. 'Questa una giornata triste, di dolore, in cui il silenzio avrebbe reso piu' forte la Giornata del ricordo delle foibe', ha detto ieri Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio davanti a Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica ha replicato ricordando che la cerimonia della Giornata del ricordo si celebrava 'in un momento di dolore e turbamento nazionale che puo' diventare occasione di una sensibile e consapevole riflessione comune'. Ad ascoltare, fra le altre autorita', c'erano al Quirinale i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, e Ignazio La Russa, ministro della Difesa. L'attivita' parlamentare torna nel frattempo alla normalita'. Al Senato, il governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento al decreto 'milleproroghe'. L'annuncio e' stato dato ieri da Elio Vito, ministro per Rapporti con il Parlamento, che ha motivato questa scelta ricordando 'la data di scadenza del decreto che deve ancora andare alla Camera'. Il relatore di maggioranza Lucio Malan (Pdl) ha messo in evidenza il clima di collaborazione con l'opposizione che ha contrassegnato i lavori della Commissione Affari costituzionali e le 69 modifiche apposte al testo iniziale. Nel maxiemendamento presentato dal governo non sono confluiti, come era stato annunciato in un primo momento, gli incentivi all'auto, ai motocicli, ai mobili e agli elettrodomestici che sara' pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e proseguira' il suo iter parlamentare. Tra le novita' c'e' da segnalare che proprio un emendamento del relatore Malan sposta al 30 settembre 2009 il termine per la presentazione telematica delle dichiarazioni fiscali delle persone fisiche, societa' di persone e dell'Irap. Alla Camera e' previsto per oggi il voto sul disegno di legge, gia' approvato dal Senato con l'astensione di Pd e Idv, denominato 'delega al governo finalizzata all'ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonche' disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti'. Sono tre le parole chiave della riforma della Pubblica amministrazione voluta dal ministro Renato Brunetta: meritocrazia, innovazione, trasparenza. L'obiettivo, oltre alla maggiore efficienza, sono il contenimento della spesa corrente e la riduzione degli sprechi nelle amministrazioni pubbliche.    

CIRCA 500 LE DENUNCE ARRIVATE SU TAVOLO PROCURA UDINE 
- Sarebbero circa 500 le denunce presentate contro Amato De Monte, il primario anestesista che ha gestito l'attuazione del protocollo per Eluana. L'avvocato Giuseppe Campeis, legale della famiglia Englaro, ha annunciato che saranno denunciati tutti coloro che hanno 'diffamato' e questo accadra' non appena chiuso il fascicolo in procura. Campeis ha dichiarato al quotidiano friulano 'Il Messaggero Veneto' che alcune denunce 'sono calunniose' e che 'sara' la stessa procura a intervenire contro gli estensori'. Secondo lo stesso giornale, vi sarebbero al vaglio dei legali di Englaro anche alcune dichiarazioni di Berlusconi. Gia' ieri sera il procuratore generaledi Trieste Beniamino Deidda aveva dichiarato 'farneticanti' una serie di esposti e denunce arrivati in questi giorni.    
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