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 ITALIA - ITALIA - Liberalizzazione farmaci fascia C. 100mila firme petizione Conad
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11 dicembre 2015 8:39
 
La petizione lanciata da Conad per sollecitare il governo a prevedere nel Ddl Concorrenza in discussione al Senato? la libera vendita di tutti i farmaci di fascia C ha raggiunto quota 100 mila firme. Questo "primo blocco sarà consegnato in tempi brevi alla presidenza del Consiglio, prima dell'avvio della discussione in aula. E porteremo avanti il nostro impegno anche in altre, opportune sedi". A spiegarlo Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, oggi a Roma nel corso di un incontro sul tema. Incontro al quale si sono unite le parafarmacie, anch'esse protagoniste della lotta per ottenere la possibilità di vendere non solo i medicinali di fascia C senza obbligo di ricetta, ma anche quelli con necessità di prescrizione medica. "Condividiamo questa iniziativa - dice all'Adnkronos Salute Davide Gullotta, presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane - perché vogliamo lavorare in maniera completa e far sì che si valorizzi la figura del farmacista. Quando Federfarma", l'associazione dei titolari di farmacie private, "sostiene l'ingresso dei capitali nelle farmacie", come affermato nei giorni scorsi, "valorizza non il farmacista, ma il luogo. In questo modo si creerebbe un sistema chiuso e si sminuirebbe il ruolo del farmacista".
"L'unica professione ordinistica a non essere libera in questo Paese - aggiunge Gullotta - è quella del farmacista. L'Ordine è nato per assicurare la libera professione, abbiamo un codice deontologico, ma non siamo liberi. Diciamo basta alla forte ingerenza della lobby dei farmacisti titolari sulla vita politica di questo Paese: c'è un'intera classe politica influenzata dalla lobby più palese e più forte in Italia. E noi siamo per dare vita a un sistema integrato di dispensazione del farmaco basato sulla compartecipazione alla salvaguardia della salute dei cittadini, non certo per minare il ruolo della farmacia tradizionale e del suo farmacista". "Le liberalizzazioni - sottolinea Pugliese - sono fondamentali per aiutare la ripresa economica del Paese e dei consumi interni promuovendo lo sviluppo di nuova imprenditoria. Sono una misura che consentirebbe un incremento delle dinamiche concorrenziali nella fase distributiva dei prodotti, con indubbi benefici per i consumatori. Inoltre non 'pesano' sul bilancio dello Stato, abbattono i costi attraverso lo sviluppo della concorrenza e producono una riduzione dei costi dei servizi e dei prodotti stessi. Impedire l'ammodernamento del Paese equivale a voler mantenere anacronistiche rendite di posizione perdendo di vista altri, ben più gravi pericoli che si profilano all'orizzonte". L'Ad Conad è inoltre polemico nei confronti delle farmacie 'titolari': "Dicono di essere le uniche a poter 'dispensare salute', ma si guardino le loro vetrine, che non danno proprio idea di questo: prevalgono piuttosto due grandi 'filoni', quello dell'estetica e quello del sesso", con la presentazione di "creme, prodotti e quant'altro e con i dispenser che abbiamo inventato noi per distribuire latte, pannolini, e che invece le farmacie espongono per vendere profilattici. Se non riusciremo come Paese a rompere le catene in ambiti ristretti come questo, non ci riusciremo più". 
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