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 ITALIA - ITALIA - Testamento biologico. Entro il 18 discussione in aula del Senato
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4 marzo 2009 0:00
 
Slitta ancora l'esame del ddl sul testamento biologico in Aula a Palazzo Madama. E salta del tutto il patto voluto dalla maggioranza, all'indomani della morte di Eluana Englaro - il 9 febbraio - di portare in Assemblea il testo entro 15 giorni. La riunione dei capigruppo del Senato ha infatti fissato al 18 marzo l'inizio dell'esame del provvedimento in Aula mentre il vecchio calendario dei lavori lo aveva stabilito al 5 marzo. La decisione di far slittare i tempi, spiega il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, risponde in realta' a due esigenze: quella di avere 'piu' certezza e rapidita' dell'esame e quella di consentire alla commissione Sanita' di proseguire il suo lavoro senza la minaccia dell'ostruzionismo'. Gasparri respinge al mittente le critiche avanzate dall'opposizione, secondo la quale sarebbe stato il centrodestra a voler ritardare l'esame perche' diviso al proprio interno. 'Su 494 emendamenti, circa 400 - replica secco Gasparri - sono del centrosinistra. E' paradossale che ora si accusi noi di voler rallentare'.

La commissione Affari Costituzionali, intanto, ha dato parere favorevole al testo, ma ad una condizione, e cioe' che l'articolo 2 del ddl, uno dei piu' contestati da Pd e Idv, venga rivisto presentando 'una formulazione meno assoluta'. La norma, infatti, prevede al comma 2 che 'l'attivita' medica, in quanto esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute' del paziente, non possa essere orientata 'in nessun caso alla non attivazione o disattivazione di trattamenti sanitari ordinari e proporzionati alla salvaguardia della sua vita o della sua salute, da cui in scienza e coscienza si possa fondatamente attendere un beneficio per il paziente'. Questa formulazione in realta' convince poco anche alcuni esponenti del Pdl, come Giuseppe Saro che infatti in commissione non ha partecipato al voto sul parere. 'Se il ddl restasse cosi' com'e' - avverte - in Aula voterei contro' perche' ci sono questioni che creano gravi problemi di incostituzionalita'. L'altro 'dissidente' della maggioranza, Lucio Malan, ha invece votato a favore, ma non troppo convinto. In commissione Sanita', comunque, l'inizio dell'esame delle proposte di modifica comincera' solo giovedi'.

Oggi, il relatore Raffaele Calabro' presentera' altre proposte di modifica al testo ('ne mettero' a punto due', dice) nel tentativo di conciliare un po' di piu' le diverse posizioni; e il Pd ha chiesto almeno l'intero pomeriggio e la serata di domani per leggere tutti gli emendamenti che verranno depositati e per scrivere gli eventuali sub-emendamenti. Il vicepresidente dei senatori Democratici Luigi Zanda intanto avverte: se non si modifica l'articolo 2 sara' davvero difficile arrivare a un'intesa. Nel pomeriggio strascico polemico in casa Pd. Il segretario Dario Franceschini ha convocato a Largo del Nazareno i due 'rivali' della tormentata vicenda: Ignazio Marino (ex capogruppo del partito in commissione Sanita' del Senato) e Dorina Bianchi, (attuale capogruppo in commissione) per chiedere loro di non attaccarsi piu' in pubblico, attraverso interviste litigiose che fanno apparire un Pd lacerato su questo tema piu' di quanto non lo sia nella realta'. I due hanno ascoltato, alla presenza della capogruppo Anna Finocchiaro, ed hanno incassato il rimbrotto. Alla fine pero' hanno negato di aver parlato di testamento biologico, forse per non continuare a litigare davanti ai cronisti, e hanno assicurato di essersi occupati di un'altra norma della discordia: quella che consente ai medici di denunciare gli immigrati clandestini bisognosi di cure. Un altro capitolo che si aprira' tra non molti giorni a Montecitorio.    
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