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Elezioni e droga. Che succede in Paraguay, secondo Paese al mondo produttore di cannabis?
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Articolo di Redazione
19 aprile 2013 13:03
 
Due candidati di destra, il re del tabacco Horacio Cartés e Efrain Alegre, si disputano domenica la presidenza del Paraguay, dopo la destituzione nel 2012 del vescovo-presidente Fernando Lugo, in uno Stato infiammato da corruzione e traffici. In questo Paese grande come la Germania, enclave tra Brasile e Argentina, senza accessi al mare per le sue esportazioni di soia e carne bovina, la campagna elettorale e' stata caratterizzata da uno scambio di accuse tra i due principali candidati. Quello del Partito Liberale, Efrain Alegre, un avvocato di 50 anni, accusa il suo avversario di essere legato al traffico di droga e ricorda che lo stesso e' stato detenuto tre mesi nel 1985 in una vicenda di traffico di denaro. “Un Paraguay decente contro il Paraguay delle mafie”, e' il suo slogan. Il candidato del Partito Colorado Horacio Cartés, che ha votato per la prima volta nel 2010, lo giudica colpevole di aver sottratto 25 milioni di dollari destinati a dei cantieri pubblici, quando era ministro dei Lavori Pubblici (2008-2011).
Horacio Cartés, 56 anni, uno degli uomini piu' ricchi del Paese, e' alla testa di 25 imprese (banche, uffici di cambio, bevande, soia, etc..) e dirige il club di football Libertad d'Asuncion. Nel seno di questa formazione conservatrice, al potere dal 1947 al 2008, di cui e' entrato a farne parte solo nel 2009, Cartés si appoggia sui dinosauri del Partito Colorado, sospettati di corruzione e clientelismo. L'impunita' e la corruzione si sono radicate nel corso degli anni in Paraguay, Paese di tutti i traffici (elettronica, tabacco). I trafficanti approfittano della porosita' delle frontiere: il traffico di cocaina Bolivia-Paraguay-Brasile-Europa e' in crescita e il Paraguay e' il secondo produttore mondiale di cannabis. Horacio Cartés si presenta come il meglio piazzato per attrarre investimenti stranieri in Paraguay, la cui economia si basa sulla produzione di soia (quarto esportatore mondiale). “Se Dio mi ha dato qualita' di imprenditore, io credo di poterle mettere al servizio della politica”, ha detto all'agenzia AFP. La crescita economica e' sostenuta ma le ineguaglianze continuano a crescere. Secondo la CEPAL (Commissione economica per l'America Latina), la poverta' riguarda il 52% della popolazione, e almeno il 20% degli abitanti vive in estrema poverta', essenzialmente gli indigeni. Per ridurre la poverta', Efrain Alegre, che quando era giovane era un oppositore alla dittatura del generale Alfredo Stroessner (1954-1989), ha annunciato 200.000 posti di lavoro in un anno, grandi investimenti nell'educazione e, in caso di vittoria, ha previsto, giocando sul suo cognome, un “Paraguay Alegre”.
Fernando Lugo, vincitore delle presidenziali nel 2008, non ha potuto ricandidarsi nel 2013. Corre per diventare senatore. Il suo vice-presidente, Federico Franco, del Partito Liberale, si e' insediato dopo la sua destituzione. Arrivato al potere cinque anni fa alla testa di una coalizione alleata con la sinistra e il Partito Liberale, l'ex-vescovo di San Pedro (nel centro del Paraguay) e' stato abbandonato a giugno del 2012 dai suoi alleati liberali. Dopo un confronto violento e sanguinoso tra polizia e dei contadini senza terra, i parlamentari dei partiti Colorado e Liberale lo hanno destituito per cattiva gestione in una riunione durata poche ore, “un colpo di Stato parlamentare” secondo l'ex-vescovo. L'elezione di Lugo fu un “incidente”, per cui il Paraguay si avvia a riprendere il suo corso normale con il ritorno dei partiti tradizionali.

(grazie ad alcuni lanci dell'agenzia AFP)

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