Mentre il nostro sindaco fa addobbare con una fascia nera al braccio il David di Michelangelo, per terrorizzare i terroristi, anche la nostra piccola città vive il suo drammatico scontro di civiltà.
Alcuni giorni fa, come in tutte le altre scuole di Firenze, si sono riuniti i consigli di classe e di interclasse della scuola elementare Matteotti.
Tali consigli, oltre che dagli insegnanti, sono costituiti dai genitori, appartenenti a due distinte categorie: quelli che non avevano nessuna intenzione di farsi incastrare ma sono rimasti con il cerino in mano, eletti con tre voti all’ultima assemblea dove avevano avuto la pessima idea di farsi vedere; e quelli che vogliono a tutti i costi farsi eleggere per dimostrare che la maestra ce l’ha con i loro personali figli.
Nell’interclasse della Matteotti, pare, qualcuno avrebbe proposto di organizzare un’uscita didattica per andare a vedere una mostra, idea poi rientrata quando qualcun altro ha precisato che non era il momento, visto che si deve aspettare la programmazione di tutte le attività dell’anno. Non sappiamo se hanno deciso anche di rimandare di decidere se portare i bambini al Florence Queer Festival o alla Sagra del Tartufo.
Il problema è che non avevano pensato alla particolarità della mostra in questione, che non è la Sagra del Tartufo.
Come sapete, il sistema Firenze si fonda sull’organizzazione di Eventi che consistono nell’accatastare di corsa quadri raccolti di qua e di là, anagrammandoli con qualche slogan combinatorio e buttandoli insieme per farci venire i turisti.
In questo caso, l’Evento è una mostra, intitolata Divina Bellezza e che mette insieme cose vagamente riferibili al cristianesimo di vari moderni, come Van Gogh, Guttuso, Picasso e Matisse. Il risultato è un misto incomprensibile ai più, ma siccome i grandi nomi sono grandi nomi, deve essere “bellezza” e pure “divina”.
Tutto questo come contorno al Convegno Ecclesiale Nazionale, che ha radunato a Firenze grandi schiere di preti, e ci è venuto pure il Papa. Purtroppo l’organizzatore di tutto l’Evento, un certo
Mario Benotti, ha avuto un incidente di percorso quando si è dovuto dimettere dal curioso incarico di “
consigliere del sindaco di Firenze per i rapporti con le confessioni e per il dialogo interreligioso", perché accusato di essere uno dei “corvi” che avrebbero rivelato i segreti del Vaticano.

Un genitore, che presumibilmente dormiva durante la riunione di interclasse al Matteotti (per esperienza vi posso assicurare che possono essere ancora più noiosi delle mostre d’arte), pare sia corso a chiamare un amico giornalista, dicendogli che il consiglio aveva deciso di “vietare la mostra” ai bambini per non “offendere gli alunni di fede non cristiana”.
Cosa che pare
non sia scritto da nessuna parte nei verbali delle riunioni, come cercò invano di spiegare il dirigente della scuola:
Così è nato uno di quei casi demenziali, che farebbero ridere se non ci fosse da piangere.
Cercate mostra vietata firenze, e troverete una quantità di fantasiose riflessioni.
Il provveditore agli studi Domenico Petruzzi, stando a quanto scrive
La Nazione, dichiara:
“
Mostra negata, ‘Ora mando subito gli ispettori, previsto anche il licenziamento.'”
E l’ispettore pare che
sia arrivato proprio oggi (sabato 14 novembre, ndr). Non ci è dato sapere se approfitterà della visita per chiedere anche perché i bambini non siano stati mandati al
Florence Queer Festival.
Un certo Luca Nannipieri sul
Giornale scrive che, dopo questo episodio, “
Mettiamo un burqa su tutta la nostra arte“.
Giovanni Donzelli, di Fratelli d’Italia, il cui
ricco curriculum lavorativo viene analizzato su Non Sto con Oriana, è corso davanti alla scuola dove si è improvvisato storico dell’arte, spiegando ai bambini alcune delle opere che, nella sua fantasia, sarebbero state censurate (no, non ha fatto vedere le opere del
comunista Guttuso, c’è un limite all’ecumenismo anche per i Fratelli d’Italia).
Qui lo vediamo mentre annoia i bambini descrivendo il particolare uso dei colori che caratterizza le opere di Van Gogh:
Ma nessuno ha superato il nuovo Presidente del Consiglio Regionale della Toscana,
Eugenio Giani, autore di fondamentali opere agiografiche sulla squadra di calcio di Firenze, nonché co-presenzialista del sindaco a qualunque possibile Evento.
Godetevi questo fantastico video, in cui lo vediamo mentre lui, da “laico” che non ci crede, attacca uno
scaramantico crocifisso sul muro di un ufficio pubblico per tenere al posto loro l’interclasse della scuola Matteotti.
Che poi come crocifisso,
poteva scegliere di mettere questo qui, visto che pare sia patrocinato dalla stessa Regione Toscana che il Giani presiede.
Ah, in questo momento mi dicono che una certa
Giorgia Meloni, a La7, starebbe spiegando che la strage di Parigi e l’interclasse di Firenze che rimanda le gite sono
la stessa cosa.
P.S. delle 18.15 – mi dicono che anche il direttore del
Corriere della Sera ha detto qualcosa del genere in televisione.
P.S. delle 21.50 – l’instancabile commentatore Moi segnala: “Anche Salvini da Vespa ha appena collegato la strage di Parigi con la vicenda della mostra a Firenze come due diverse fattispecie di odio antiCristianesimo e odio AntiOccidente che finiscono per fare l’uno il gioco dell’ altro …”
* Miguel Martinez, Kelebek Blog