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Legalizzare tutte le droghe. Intervista a Jeffrey Miron
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Articolo di Redazione
21 marzo 2013 14:28
 
 Jeffrey Miron, 56 anni, si considera un liberale tenace. Ha studiato gli effetti della criminalizzazione delle droghe per 15 anni, e pensa che si sia esagerato sempre e che tutti i tipi di droghe debbano essere legalizzate. E' stato presidente del Dipartimento di Economia dell'Universita' di Boston tra il 1992 e il 1998. Oggi insegna al Dipartimento di Economia dell'Universita' di Harvard.

D. Perche' si dovrebbe legalizzare l'eroina, la cocaina e la marijuana?
R. La proibizione delle droghe e' la peggiore soluzione per prevenirne il consumo. In primo luogo c'e' la conseguenza di un mercato nero corrotto e che costa vite umane. In secondo luogo impone limitazioni alle persone che non possono consumare droghe. In terzo luogo, proibire le droghe e' costoso.
D. Perche' costoso?
R. Se legalizzassero le droghe, gli Usa potrebbero risparmiare tra 85.000 e 90.000 milioni di Usd all'anno. Oggi la meta' di questi importi finanzia le attuali politiche antidroga, e l'altra' meta' si perde in imposte con cui gli Usa potrebbero tassare le droghe legali.
D. Sul piatto della bilancia, pero', ci sono molte persone che diventerebbero dipendenti delle droghe.
R. Supponiamo che, in seguito alla legalizzazione, il consumo delle droghe aumentasse. Sarebbe un male? Se applichiamo le norme dell'economia questo e' (almeno in parte) qualcosa di buono. Qualunque politica che mi impedisce di avere cio' che desidero, impedisce la mia felicita'.
D. Le droghe portano alla dipendenza. Annebbiano la felicita' delle persone.
R. La dipendenza non e' il problema. Molte persone sono dipendenti dalla caffeina e nessuno si preoccupa. Molte persone sono dipendenti dello sport, della birra o del cibo. E questo non da' fastidio allo Stato.
D. Lo Stato dovrebbe trattare lo sport e la cocaina allo stesso modo?
R. Gli effetti della cocaina vengono presentati in un modo eccessivamente esagerato. Ci sono banchieri di Wall Street che sniffano cocaina: guadagnano molti soldi, usufruiscono di un buon sistema sanitario, hanno una famiglia e uno stabile trend di vita. Molti di loro smettono anche di consumare cocaina. Ho l'impressione che queste persone godono nel consumarla. E ci sono anche persone che fumano crack e conducono una vita molto diversa dagli agenti di Borsa; sono persone con pochi guadagni, senza lavoro e con una salute malmessa. Molte di esse fanno una brutta fine. Ma la cocaina non ha colpe in merito. La colpa e' della loro pessima vita.
D. Intende dire che il crack non fa male?
R. E' possibile consumare crack per molto tempo e poi smettere? Ci sono dati che lo confermano. Le lobby proibizioniste esagerano molto per raggiungere i propri obiettivi. Le droghe sono molto meno pericolose di quanto la gente pensi. Non e' chiaro che consumare marijuana o cocaina non ha effetti negativi considerevoli se il prodotto e' a prezzi accessibili, se non dobbiamo rischiare la vita per farlo e se il prodotto non e' diluito, senza saperlo, con sostanze piu' o meno pericolose.
D. Lei sostiene che non e' pericoloso iniettarsi eroina?
R. L'iniezione e' tanto diffusa perche', con la proibizione, l'eroina e' costosa e questo modo di consumarla consente di farlo spendendo meno soldi. Se le droghe fossero molto meno costose, la maggior parte delle persone probabilmente fumerebbe eroina invece di iniettarsela.
D. Ancora: pensa che sarebbe un fatto positivo che la legalizzazione portasse ad un aumento del consumo di droghe?
R. Se credi in tutto cio' che gli statunitensi dicono di credere -liberta', individualita', responsabilita' personale- occorre legalizzare le droghe. Il massimo dovrebbe essere che tutti possono fare quello che vogliono, fintanto che questo non sia nocivo per qualcun altro. Si presuppone che non si provochi danni a nessun altro quando si consuma droga, ma i dati scientifici non sostengono questa ipotesi.
D. La cocaina fa si' che la gente diventi aggressiva.
R. Le prove scientifiche di questo sono molto flebili. La maggior parte delle prove che indicano una relazione tra violenza e droghe, si riferisce all'alcool. Questo vuol dire che andrebbe proibito l'alcool? Per questo la legalizzazione di tutte le droghe ridurrebbe drasticamente la quantita' di violenza che c'e' in Usa.
D. Come?
R. La proibizione porta alla violenza. Rivolgersi al mercato nero e' inevitabile, si genera violenza perche' i conflitti tra le parti, impliciti nel traffico di droghe, non possono essere risolti con mezzi legali nell'ambito del sistema giudiziale. Si e' obbligati a vivere in un mondo in penombra in cui ci si ammazza gli uni con gli altri invee di avere a che fare con avvocati che affrontano i problemi nei tribunali.
D. Quindi lo Stato dovrebbe consentire ai cartelli di proseguire nel loro business se non di piu'?
R. Ci sono studi che dimostrano che il livello di violenza si riduce quando lo Stato smette di intervenire nel traffico di droghe, grazie al fatto che ci sono meno conflitti fra narcotrafficanti. Le ultime dimostrazioni a conferma vengono dal Messico. La violenza connessa alle droghe e' molto che esiste. Ma c'e' stato un aumento notevole ed una escalation di violenza da quando il presidente dell'epoca Felipe Calderon dichiaro' la guerra contro le droghe nel 2006. Abbiamo calcolato che la percentuale di omicidi in Usa potrebbe calare di circa il 25% se le droghe fossero legali.
D. Come varierebbero i prezzi delle droghe in conseguenza della legalizzazione?
R. I prezzi della marijuana varierebbero di poco. Se confrontiamo i prezzi del mercato nero con i prezzi di quello legale li' dove la marijuana e' oggi praticamente legale, per esempio in Olanda, sono molto simili. I prezzi che si pagano per la cocaina potrebbero invece diminuire in modo consistente.
D. Di conseguenza tutto il Paese snifferebbe cocaina.
R. Il consumo delle droghe piu' innocue probabilmente aumenterebbe. E ci sarebbe un maggior numero di persone che occasionalmente consumerebbe una qualche droga. Ma, finito il proibizionismo in Usa, quando il whisky di malto senza altri mescolii divenne legale, l'intero Paese non si ritrovo' dipendente dal whisky.
D. Come democrazia, non abbiamo il dovere di proteggere le persone da se stesse?
R. Credo che le persone che provocano danni a se stesse con le droghe continuerebbero a farlo, indipendentemente dal fatto che queste ultime siano legali o meno.
D. Non abbiamo una obbligo morale?
R. Se un amico fa qualcosa di stupido, crede che intervenendo la situazione migliorerebbe o peggiorerebbe? Credo che mettere il suo amico in carcere e obbligarlo a sottostare ad una terapia non sia la soluzione migliore. Credo sia meglio parlargli in modo tranquillo e sereno.
D. Parlare e' la soluzione per il problema delle droghe?
R. Certamente, la proibizione non e' la soluzione.
D. E quindi, perche' le droghe sono vietate?
R. Le persone ingenue credono che se qualcosa e' illegale, la gente non lo fara'. E' chiaro che non e' cosi'. Alcuni credono che se le manteniamo illegali, il prezzo aumentera' e ci saranno meno persone che consumano le droghe. Ma per alcuni il prezzo non e' un fattore determinante.
D. Come sarebbe un mondo in cui le droghe fossero legali?
R. Come il Portogallo. Li' sono diversi anni che il consumo e' legale e si sono avute variazioni minime nell'aumento del consumo di droghe. La legalizzazione non farebbe aumentare in gran quantita' la percentuale di consumo. E se la gente cominciasse a fumare marijuana, questo non avrebbe nessun peso. E' certo.
D. Sul serio chiede che le droghe si vendano nei supermercati?
R. Si'.
D. La prescrizione delle droghe sarebbe una possibilita'?
R. Una prescrizione molto larga come quella della California non ha provocato alcun danno, perche' chiunque ti da' una ricetta. Pero', facendo cosi', che vantaggio si ha? Se esiste una legge per la prescrizione molto restrittiva, di conseguenza si avra' un mercato nero.
D. Che succedera' nel mercato nero se si legalizzassero le droghe?
R. Ognuno potrebbe scegliere. Potrebbe comprare la cocaina nel supermercato o comprarsela da uno sconosciuto trafficante messicano in un angolo di strada dove potrebbe essere ammazzato. Il mercato nero scomparirebbe.
D. Che succedera' per i cartelli della droga?
R. Se le droghe si legalizzassero molti cartelli del Messico faranno tesoro della loro esperienza per creare subito delle imprese legali. Credo che sarebbero i primi e avrebbero buoni prodotti e una buona rete di distribuzione. Non e' per niente chiaro se i cartelli della droga vogliano la legalizzazione. El Chapo Guzman, a capo del cartello piu' grosso del mondo, ha un vantaggio di partenza perche' e' un criminale con molta esperienza; per questo e' tanto ricco. Se non ci fosse un mercato nero delle droga, Guzman perderebbe il suo vantaggio.
D. Le droghe dovrebbero essere tassate?
R. Una tassa alta e' una cattiva idea perche' sarebbe un incentivo alla creazione di un mercato nero.
D. Perche' nessuno sta mettendo in pratica le sue proposte?
R. Diverse migliaia di persone che ricoprono incarichi pubblici si ritroverebbero senza lavoro in seguito alla legalizzazione. I centri di riabilitazione perderebbero molti clienti perche' molte delle persone a cui prestano le cure ci vanno in quanto obbligate dal sistema giudiziale. Anche le persone che costruiscono carceri hanno interesse che ci sia un alto numero di detenuti. E nel contempo, alla Chiesa non piacciono le droghe e negli Usa la Chiesa e' potente.
D. Lei consuma droghe?
R. No. Ho fumato dell'erba quando ero studente, ma poi non ho continuato. Ma se domani si legalizzassero le droghe, sarebbe possibile che le provassi tutte. Dubito che le consumerei piu' di una volta, ma dopo che ho fatto varie ricerche in materia, provo curiosita'.

(intervista di Takis Wurger pubblicata sul settimanale Der Spiegel del 19/03/2013)
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