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Obbligazioni Eni
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Articolo di Marianna D'Alessandro
23 settembre 2011 11:47
 
E' cominciato il 14 Settembre e durerà fino al 4 ottobre il collocamento del nuovo prestito obbligazionario di Eni. Si tratta di due titoli, uno a tasso fisso (isin IT0004760655) l' altro a tasso variabile (isin IT0004760648), entrambi destinati ad una clientela retail, con scadenza 6 anni e rating A+. Le domande di adesione all'offerta devono essere presentate per quantitativi minimi pari a 2 obbligazioni per un valore nominale complessivo di € 2000,00.

La pubblicità fatta è di tipo massivo: giornali, siti, televisione. Eni è una società molto conosciuta dal pubblico dei risparmiatori e questo ha decretato il successo di tutti i collocamenti fatti in passato. Nel 2009 furono emessi due bond con caratteristiche molto simili agli attuali con scadenza 2015: quello a tasso fisso se acquistato oggi renderebbe il 3,59%, quello a tasso variabile il 3,61%.

La nuova emissione prevede:
  • un prezzo di collocamento minimo di 99 e massimo di 100
  • una commissione di organizzazione dello 0,3% e una commissione di collocamento del 1%
  • una cedola fissa pari al tasso Mid Swap 6 anni + un margine che va da un minimo di 180 punti base ad un massimo di 280
  • una cedola variabile pari al tasso Euribor 6 mesi + un margine che va da un minimo di 180 punti base ad un massimo di 280
I margini saranno fissati dopo la chiusura dei collocamenti. Il rendimento dell'obbligazione a tasso fisso a seconda del prezzo e del margine definitivo andrà da un minimo di 3,80% ad un massimo di 5,00%; quello dell'obbligazione a tasso variabile da un minimo di 3,50% ad un massimo di 4,7%(supponendo l'invarianza dei tassi Euribor). Si tratta, quindi, di valori abbastanza in linea con i rendimenti che è possibile spuntare comprando obbligazioni Eni sul mercato secondario, ma va ricordato che la duration di questi ultimi è inferiore (scadono nel 2015, mentre i nuovi titoli in emissione nel 2017), quindi il nuovo collocamento diventa interessante solo se i rendimenti finali saranno quelli massimi e non quelli minimi.

Risulta difficile stabilire l'impatto delle commissioni di collocamento, generalmente la loro presenza comporta un costo ad esclusivo carico del sottoscrittore che determina una discesa del prezzo del titolo all'indomani della quotazione, tuttavia per strumenti come questo ad alta domanda, il primo giorno di quotazione potrebbe anche generarsi un incremento del corso del titolo.

In definitiva sottoscrivendo l'offerta si aderisce a qualcosa di ancora poco definito affidandosi esclusivamente alla garanzia fornita dall'elevato grado di familiarità dell'emittente.
Il consiglio è quello di sempre: i collocamenti si travestono da “grandi occasioni da non perdere”, in realtà le decisioni finanziarie devono essere ben ponderate e possono essere tali solo conoscendone tutte le caratteristiche e in questo caso non si hanno tutti gli strumenti a disposizione per fare una valutazione completa.
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