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Sicurezza stradale e responsabilità del Comune: l'iniziativa dell'Aduc a Lecce
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Articolo di Valentina Papanice *
9 dicembre 2011 17:56
 
Tutti noi assistiamo nelle nostre strade ad un significativo ritorno dei ciclisti e dei pedoni; le motivazioni che spingono a questa scelta sono le piu’ varie, fatto sta che le persone, anche i leccesi, in parte ancora minima, ma pur sempre crescente, lasciano sempre piu’ spesso le auto a casa. Il trend e’ sicuramente rallentato, tra le altre cause, anche dal timore per la propria incolumita’ (a). E, purtroppo, il timore e’ fondato: infatti, nonostante un significativo calo registrato negli ultimi anni (in Italia, tra il 2001 e il 2009 gli incidenti con lesioni a persone sono passati da 263.100 a 215.405, i decessi da 7.096 a 4.237 (-40,3%) e i feriti da 373.286 a 307.258), gli incidenti stradali restano tra le piu' importanti cause di morte. In particolare, nella regione Puglia nel 2010 sono stati registrati 12479 incidenti con lesioni alle persone, di cui 2219 nella provincia di Lecce. Tali incidenti hanno provocato in Puglia 292 morti di cui 26 pedoni e 20926 feriti di cui 966 pedoni, mentre la provincia di Lecce e’ la seconda per numero di pedoni morti (7) dopo quella di Foggia (8). A Lecce, contrariamente al trend nazionale, nel 2010, dopo una parentesi di calo durata 3 anni, vi e’ stato un grave ritorno alle medie precedenti (infatti avevamo avuto nel 3 decessi nel 2007, 2 nel 2008 e 1 nel 2009) (b).
In generale, la maggior parte degli incidenti avviene su strade urbane (nella provincia di Lecce circa la meta’); quanto ai pedoni, e’ chiaro che quasi tutti sono vittime di incidenti in citta’.
Non v'e’ dubbio che alla base vi e’ spessissimo un mancato rispetto delle regole da parte di tutti gli utenti (compresi pedoni e ciclisti). Ma e’ altrettanto indubbio che il rispetto delle norme della circolazione stradale non e’ favorito dalla conformazione e dalla manutenzione delle strade urbane. Spesso l'attenzione per la responsabilita’ della p.a. per gli incidenti stradali si concentra sulla cattiva manutenzione delle strade (leggi: buche); in realta’ non e’ cosi’: varie ricerche dimostrano oramai da anni che anche quando l'incidente e’ causato in prima facie dal comportamento del cittadino, in realta’ condizioni di maggiore sicurezza avrebbero evitato quell'incidente. L'esempio piu’ banale? La scarsita’ di strisce pedonali sui nostri viali induce il pedone a farne a meno. Vi sono infatti varie situazioni di pericolo che possono essere evitate mediante accorgimenti a costo zero, o quasi.
Il soggetto responsabile della sicurezza delle strade urbane e’ il Comune. Tanto e’ vero che tutti i Comuni con piu’ di 30.000 abitanti DEVONO dotarsi di un PUT (Piano Traffico Urbano ) e cioe’ un piano "finalizzato ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico".
Sono del lontano 2001 la Circolare n. 3698 del Ministero dei Trasporti contenente le "Lineeguida per la redazione dei piani urbani della sicurezza stradale" e la Circolare n.3699 contenente "Le lineeguida per le analisi di sicurezza delle strade" le quali indicano una serie di interventi che il Comune puo’ compiere per migliorare le condizioni di sicurezza stradale e ridurre il numero delle vittime degli incidenti stradali. Tra i settori di attenzione vi e’ quello relativo agli utenti deboli (pedoni, ciclisti, conducenti di motocicli) e agli utenti a rischio (molto giovani e molto anziani), con l'indicazione dei piu’ frequenti fattori di rischio (tra cui, a solo titolo esemplificativo, l'assenza di attraversamenti pedonali, la scarsa visibilita’ del pedone e delle auto, la presenza di ostacoli che scoraggiano l'uso delle strisce, la durata del verde, etc). Gli interventi devono riguardare l'educazione e la sensibilizzazione, il controllo del rispetto delle norme, l'adeguamento delle infrastrutture e la gestione del traffico e della mobilita’, i servizi di emergenza.
Nel tempo abbiamo assistito certamente ad un miglioramento della tenuta delle strade, ma ancora moltissimo e’ da fare. I Comuni devono acquisire maggiore attenzione verso i pedoni e i ciclisti.
Certamente l'ente non puo’ essere a conoscenza dello stato e dei difetti presenti in tutto il territorio urbano. Allora i cittadini faranno bene a segnalare al comune tutte le situazioni che possono essere causa di pericolo. L'Aduc, da tempo attenta osservatrice di questi come di altri problemi degli utenti, segnala oggi al comune di Lecce i seguenti punti di pericolo:
- Viale Rossini, incrocio con Via Merine - altezza Bar: il verde scatta contemporanemanete per i pedoni e per gli automobilisti provenienti da Via Merine; l'incrocio non consente agli automobilisti di vedere da lontano i pedoni; gli automobilisti arrivano ad elevata velocita’ e spesso non vedono in tempo i pedoni;
- Viale Marche, incrocio con Via Leuca - altezza giornalaio: il verde scatta contemporanemante per i pedoni e per gli automobilisti che provengono da Via Leuca: quando scatta il verde per i pedoni e’ pressocche’ impossibile attraversare la strada in sicurezza;
- viale De Pietro, semaforo all'altezza dell'Istituto d'Arte: il semaforo verde per i pedoni non scatta mai
- in varie parti della citta’ bidoni della spazzatura, posizionati sulle strisce pedonali, che rendono impossibile il corretto attraversamento della strada.

In caso di incidente allora potra’ configurarsi la responsabilita’ dell'ente che non abbia adottato tutte le cautele, pur essendovi tenuto per legge e pur avendo ricevuto le opportune segnalazioni dai cittadini; pertanto l'Aduc invita i cittadini a segnalare al Comune di Lecce le eventuali situazioni di pericolo e si rende disponibile ad accogliere le segnalazioni dei cittadini presso i suoi sportelli di via di Porcigliano a Lecce e di via Buonarroti a Castromediano. Una volta raccolte, tutte le segnalazioni verranno protocollate presso i competenti uffici comunali in modo che l’amministrazione non possa dire di non essere stata avvisata delle criticità presenti sul territorio.

(a) Fonte: Isfort, La Riscoperta della bicicletta, settembre 2008
(b) Fonte: Istat

* legale Aduc
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