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Usa. Hillary Clinton: la legge sul suicidio medicalmente assistito e' 'positiva'
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Articolo di Katia Moscano
7 aprile 2008 0:00
 
E' stato chiesto alla candidata democratica alle elezioni presidenziali Hillary Clinton cosa pensasse della legge che ha legalizzato il suicidio assistito nell'Oregon. La risposta non e' stata chiarissima, nel classico stile clintoniano, e richiede un certo sforzo per comprenderla. Ma alla fine appare chiaro che Clinton si e' dichiarata favorevole alla legge, seppur prudentemente. La prudenza e' forse dovuta al timore di perdere i voti cattolici democratici, oggi una parte importante della sua base elettorale nello scontro con l'altro candidato democratico Barack Obama.

Il quotidiano Eugene Register Guard ha chiesto a Clinton cosa pensasse della legge. "Credo che sia una decisione che debba essere presa dagli Stati. Indipendentemente dal mio parere personale sulla legge, l'Oregon ha infranto un tabu', e ha fornito risposte giuste su cosa funzioni e cosa no quando si parla di praticare il suicidio assistito. Penso che questa impostazione sia positiva".

L'avvocato Wesley Smith, autore di libri sulla bioetica e oppositore del suicidio assistito, ha criticato duramente la risposta di Clinton, risposta che rivelerebbe la poca conoscenza del problema. Come riporta il sito LifeNews.com, "Se lei sia d'accordo o meno, a persone non gravemente malate sono stati prescritti farmaci per morire. Lo scorso anno, i pazienti che richiesero il suicidio non furono assistiti da professionisti nel campo della salute mentale, pochi malati hanno compiuto il gesto assistiti da un medico, e il numero delle richieste e' aumentato".

Smith ha poi raccontato il caso di Kate Cheney, malata di Alzheimer e cancro, che ricevette una prescrizione letale, anche se per il parere degli psichiatri era la figlia a richiedere il suicidio assistito per la madre.
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