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ABORTO E MINISTRO TURCO. LA PAURA DI PESTARE I PIEDI ALLA MORALE CATTOLICA ROMANA E AL FISCO
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Comunicato 
4 ottobre 2007 0:00
 

Firenze, 4 Ottobre 2007. E' singolare come il ministro della Salute, Livia Turco, sia intervenuta ad una trasmissione di Rai3, esternando la sua volonta' di voler fare il piu' possibile per prevenire l'aborto. Ha manifestato la sua intenzione di incontrare le case produttrici di preservativi perche' questi ultimi sarebbero troppo costosi per i giovani e quindi i prezzi dovrebbero calare. Ma come? Forse chiedendo che diminuiscano i profitti o impegnandosi perche' il suo collega dell'Economia e Finanze stabilisca particolari esenzioni fiscali per questi prodotti? Non lo ha detto, ma dubitiamo si tratti della seconda possibilita'...
Ma sulla pillola del giorno dopo il "non detto" del ministro Turco diventa complicita' con la situazione di clandestinita' che questo contraccettivo d'emergenza e' costretto a subire. Sulla possibile distribuzione nelle scuole, il ministro dice: 'non penso che sia una grande informazione alla salute, con il ministro Fioroni abbiamo previsto l'ora di educazione alla Salute'. Perche' la pillola del giorno dopo dovrebbe svolgere questa grande funzione di informazione, non lo sappiamo. Ma sappiamo che e' sempre difficile avere la ricetta per acquistare questo contraccettivo e che, addirittura, violando tutte le norme deontologiche possibili e immaginabili, sono numerosi i medici in servizio pubblico che si rifiutano di fare questa ricetta. Comunque il ministro Turco non ci stupisce, perche' lei sovente e' contro cio' che possa in qualche modo alleviare i problemi delle donne di fronte all'aborto. Lo e' nei confronti della pillola del giorno dopo, anche mantenendo l'assurdo obbligo di acquisto dietro presentazione di ricetta medica, cosi' come lo e' negando il diritto ad abortire con tecniche meno invasive che non quelle attuali chirurgiche, cioe' con la pillola Ru486. E' il prezzo che le donne e la sanita' italiana devono pagare per la genuflessione del nostro ministro alla morale cattolica romana.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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