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Acqua senza privati. Prime prove di azione pubblica... un disastro!
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Comunicato di Vincenzo Donvito
16 giugno 2011 13:27
 
 Piu' si lascia indietro il risultato dei referendum che hanno cancellato l'apporto dei privati alla gestione del bene pubblico acqua, e piu' si delinea la situazione in cui gli elettori italiani ci hanno condotto in materia.
Abbiamo gia' fatto presente  che, in prospettiva, ci sembra che ci sara' una grande vittima eccellente: gli elettori che hanno abrogato le norme, che vedranno disattesa la loro volonta' con nuove norme che grossomodo confermeranno quelle che sono state abrogate.
Gli aspetti che ci inducono a credere questo sono:
- la remunerazioni dei capitali privati investiti, era inserita in bolletta. Ma, non solo si temporeggia per levare questo 7% ai privati e ridarlo agli utenti (il risultato referendario ha effetto di legge), bensi' qualcuno favoleggia che il referendum avrebbe abrogato il 7% di remunerazione (considerato troppo alto), ma non la remunerazione in se'....
- il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, per esempio, ha dato mandato ai suoi tecnici per cercare 130 milioni e comprarsi il 40% di azioni che Acea spa detiene in Publiacqua spa, attuale gestore idrico fiorentino. Ma il referendum non aveva abrogato la possibilita' che la gestione del bene pubblico acqua fosse affidato a privati? E quindi Publiacqua spa dovrebbe sparire e diventare un ente pubblico, non certamente continuare ad essere una spa a maggioranza pubblica (che' ci sono anche altri privati con quote minori). Inoltre, che questo 40% sia del Comune di Firenze e non di Acea (controllata dal Comune di Roma), cosa cambia?
Ammesso e non concesso che gli intenti come quello del Sindaco Renzi siano fattibili nel rispetto del responso referendario, dove andra' una pubblica amministrazione a prendere tanti soldi, visto che piangono lacrime e miseria tutti i giorni? Certo, c'e' il federalismo fiscale, ribattezzabile come “libera tassazione creativa degli enti locali”, ma tutto ha un limite, oppure il nostro Renzi vuole scivolare sul fisco troppo esoso come di fatto sta accadendo al nostro Governo nazionale e le sue ventennali promesse da mercante?
E oltre al federalismo fiscale -sempre Renzi docet- c'e' la creativita' normativa in violazione dei codici: gli autovelox fiorentini, quasi tutti illegali come stanno sentenziando i giudici, ma che continuano a stare al loro posto perche' la Procura della Repubblica, da noi chiamata in causa, non si muove; un'operazione che sta continuando a fruttare diversi milioni al Sindaco di Palazzo Vecchio, il cui incremento non e' escluso che possa essere valutato per trovare i 130 milioni per comprarsi le quote Acea di Publiacqua.
Siamo tutti consapevoli di questo “cul de sac” in cui gli italiani, per manifestare il loro dissenso verso il Governo centrale, si sono infilati?
Una cosa e' certa, per quanto ci riguarda: vigileremo e non consentiremo di farci mettere le mani in tasca da chi usa la cosa pubblica con incompetenza e, probabilmente, in malafede.
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