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Aduc - Osservatorio Firenze. Accesso alla stazione ferroviaria di Rifredi: degrado, assurdita', sprechi e impraticita'
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Comunicato 
21 ottobre 2008 0:00
 
"Aduc - Osservatorio Firenze" prende oggi in considerazione la situazione di degrado, assurdita' spreco e impraticita' della stazione ferroviaria di Rifredi: una delle piu' importanti della citta' verso il nord-ovest, nodo non solo per il traffico pendolare che copre importanti zone produttive della citta' (Universita', Ospedale Careggi, Firenze-Nova, etc...) ma anche stazione di treni Eurostar. Biglietto da visita, quindi, non solo per fiorentini e toscani ma anche per turisti.
La situazione la descriviamo con il supporto di immagini. Che, per la loro esplicita', sono cartolina di un'amministrazione impegnata in un "fare" poco in sincronia con la mobilita' pubblica. Un "fare" che da' lavoro a imprese edili e progettisti, ma dove sembra che questi ultimi abitino altrove e, soprattutto, calibrino le loro offerte in quantita' di strutture piu' che in qualita' e funzionalita' delle stesse.
Partiamo col nostro tour per entrare in stazione, li' da dove lo dovrebbe fare essenzialmente chi la usa nella propria quotidianita' e che si deve sottoporre a percorsi lunghi, inutili, irrazionali e obbligati da degrado e cattiva progettazione e manutenzione.
Nella foto 1 l'accesso dal sottopasso di via Vasco da Gama (Firenze-Nova), che sbuca all'ingresso principale di Via dello Steccuto (Careggi).
Ristrutturato a partire dal 2001 nell'ambito dei lavori dell'alta' velocita', la nuova pavimentazione e' in cotto: inadatta per un sottopassaggio di una stazione altamente frequentata, in quanto, anche con tutta la buona volonta', difficile da pulire. Fatte le scale (foto 2, 3, 4) si accede ad un corridoio che collega ai treni e che, essendo in discesa, quando piove, e' allagato ed inagibile. Quindi, per accedere ai binari occorre servirsi di un altro sottopassaggio a scivolo, distante circa 300 metri (angolo via Pancaldo) che, sommati ai soliti 300 metri per tornare indietro e raggiungere i binari, diventano 600: tutto tra sporcizia (Foto 5 e 6) e danni causati da vandali che, incitati dal degrado diffuso, usano il muro come latrina (foto 2, 3, 4, 5). Questo accesso (foto 15 e 18), serve per chi non puo' utilizzare le scale e, una volta attraversati i binari si giunge all'altezza di via Reginaldo Giuliani dove, per uscire, essendoci cancelli chiusi (Foto 14) bisogna percorre i soliti 300 metri, costeggiando i binari e arrivare all'ingresso principale di Via dello Steccuto (Foto 11 e 12).
 
Ultime "curiosita'".
C'era anche un vecchio accesso "a scivolo", ma e' stato chiuso con una porta, e l'angolo e' divenuto deposito di sporcizia (foto 7). Al binario 8 c'e una fontanella chiusa con un lucchetto (foto 8)... dava tanto fastidio che un viaggiatore potesse rifocillarsi con dell'acqua e non essere costretto a comprare bottigliette di plastica al bar o alle macchinette self service?
All'accesso da via dello Steccuto ci sono edifici apparentemente abbandonati, spesso popolati da sbandati di vario tipo e dove campeggia un presunto scaldabagno abbandonato (foto 9 e 10).  
Chiediamo quindi ragione all'amministrazione di questa situazione assurda e di presunto spreco di denaro pubblico, Chiediamo quindi interventi riparatori, in mancanza dei quali ci rivolgeremo alle autorita' giudiziarie.

Ecco le foto: clicca qui
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