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ALCOOL E PAESI ISLAMICI
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Comunicato 
10 aprile 2006 0:00
 

Roma, 10 Aprile 2006. E' noto che nei Paesi a regime islamico il consumo degli alcolici e' vietato. In Iran il divieto e' accompagnato da punizioni corporali e dal carcere da tre mesi ad un anno. Nonostante cio' il commercio dei liquori e' florido, la domanda e' alta e i guadagni sono eccellenti. In Turchia una norma ha introdotto limiti alla vendita di alcolici ma, fortunatamente, e' intervenuta la magistratura che ne ha sospeso l'efficacia. Negli stati teocratici o con una forte impronta islamica nel governo, le prescrizioni di carattere religioso, che dovrebbero essere riservate ed eventualmente osservate, dai fedeli, diventano leggi dello Stato. La liberta', di coscienza e di religione, il diritto a non subire imposizioni sanitarie o alimentari nel momento in cui non vengono danneggiati i diritti altrui, la separazione fra istituzioni politiche e religiose e la laicita' dello Stato sono diritti e principi inalienabili e insuperabili in ogni regione della Terra. Purtroppo non e' cosi' in molti Stati, Italia compresa. Un esempio? La legge 40/2004, detta sulla procreazione medicalmente assistita, che ha una forte connotazione religiosa, in questo caso cattolica. Insomma i Paesi islamici non sono poi cosi' lontani.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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