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ALITALIA. LO SFASCIO DELLA PRIVATIZZAZIONE DI STATO CONDIZIONA IL MERCATO
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Comunicato 
13 settembre 2006 0:00
 

Firenze, 13 Settembre 2006. Lo sfascio di Alitalia, che continua imperterrito, sta toccando livelli che ci stupiamo anche siano arrivati cosi' tardi e stupisce che non viene mai affrontato di petto con l'unica soluzione possibile, la privatizzazione senza la presenza di capitali pubblici (attualmente il ministero dell'Economia detiene il 49,900%, mentre il resto e' sbriciolato tra vari azionisti sotto il 2%, con punte massime dell'8,187% di Walter Capital Management LPP, del 4,223% di Newton Investment Management LTD -circa il 2% lo detiene anche l'Air France).
La via italiana alla privatizzazione, creando societa' di capitali in cui la presenza dello Stato e' dominante (anche grazie alla golden share), sta dando ovunque i suoi frutti. E' di questi giorni l'agonia Telecom, le Autostrade sono quel che sono, sull'Enel no-comment e cosi' via fino alle aziende "locali" che gestiscono servizi di pubblica utilita'. Una volta era monopolio e qualita' e costo del servizio ci hanno sempre messo in fondo a tutte le classifiche europee e mondiali. Oggi, dopo la privatizzazione all'italiana, qualita' e costi del servizio continuano ad essere pessimi. Quel qualcosa che non funziona e che anche uno studente al primo anno di liceo puo' facilmente vedere, non viene mai preso in considerazione perche' dovrebbe dispiacere a qualcuno; per non farlo si continua imperterriti, con risvolti economici (occupazionali e bassa apertura dei mercati) e qualitativi che continuano a farci sempre stare in coda alle classifiche.
Ci domandiamo cos'altro verra' inventato ora per dare una risposta alle giuste esigenze di sicurezza di chi e' impiegato in questa azienda. Solo alcune cose sappiamo che saranno certe: 1- la non considerazione di una ristrutturazione che porti ad un miglioramento della qualita' del servizio; 2- il perdurare del condizionamento del mercato, impedendo che i prezzi scendano; 3- un nuovo intervento statale, apertamente confermando l'abuso di posizione dominante che l'azienda ha sul mercato. Ci domandiamo se il ministro Pierluigi Bersani abbia pensato a queste cose o voglia solo farci continuare a credere che ha liberalizzato il trasporto su taxi.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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