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ANATOCISMO. ALTRO CHE COMMISSIONI DI CONCILIAZIONE, LE BANCHE INTERROMPANO IMMEDIATAMENTE GLI ADDEBITI ILLEGITTIMI
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Comunicato 
11 novembre 2004 0:00
 

Firenze 11 novembre 2004. In seguito all'ormai gia' famosa sentenza n. 21095 delle sezioni unite della Cassazione, alcune associazioni di consumatori stanno iniziando a ventilare la possibilita' di avviare dei tavoli di conciliazione (stile Monte dei Paschi di Siena) sulla restituzione degli interessi anatocistici. Nessuno, pero', ha ricordato un aspetto fondamentale di questa vicenda. Attualmente le banche stanno continuando ad applicare gli interessi anatocistici sui conti correnti nonche' altre commissioni (come le commissioni di massimo scoperto) illegittime.
Non e' affatto corretto alimentare la speranza che le banche restituiscano a tutti indistintamente gli interessi anatocistici prelevati prima del 1999. Questo non potra' mai accadere.
Analizzando il problema in modo non superficiale, dobbiamo dire che prima del marzo 1999 il nostro ordinamento giuridico considerava pienamente legittimo l'uso bancario di computare gli interessi passivi trimestralmente.
L'art. 1283 del codice civile, infatti, vieta l'anatocismo "salvo usi contrari". Fino al marzo del 1999 gli usi stabiliti dall'ABI erano considerati (in base a numerose sentenze della stessa Corte di Cassazione sempre favorevoli alle banche) atti a derogare il principio stabilito dall'art. 1283 cc. Dopo la prima sentenza della Corte di Cassazione che ha mutato il quadro giuridico, gli usi stabiliti dall'ABI sono stati (giustamente) declassati da usi normativi ad usi negoziali, quindi non piu' atti a derogare il principio normativo che vieta l'anatocismo. Questa interpretazione e' stata definitivamente introdotto nel nostro ordinamento giuridico con l'inappellabile sentenza n. 21095 delle sezioni unite della Cassazione. Cio' che e' ragionevole chiedere all'ABI, quindi, non e' tatto la restituzione a tutti degli interessi gia' applicati, quanto l'immediata interruzione dell'applicazione degli interessi anatocistici per tutti i conti correnti attualmente in uso.
Fino all'ultima sentenza di Cassazione potevano esserci dei legittimi dubbi di interpretazione. La Cassazione per oltre venti anni aveva dato una interpretazione e poi la stessa era stata modificata. Oggi, dopo la pronuncia delle sezioni unite la nuova interpretazione che vieta l'anatocismo nei contratti bancari entra a far parte dell'ordinamento giuridico in maniera inappellabile. Solo una legge potrebbe modificare la situazione. Le banche quindi stanno consapevolmente violando la legge in modo sistematico. Questo e' inaccettabile. La prima battaglia che deve essere condotta e' quella per il ripristino immediato della legalita'.
Quanto agli interessi ed altri costi illegittimamente addebitati, e' del tutto normale che questi vengano restituiti solo in seguito ad un'azione legale. Non si puo' pretendere dalle banche che restituiscano di loro iniziativa gli addebiti che, ricordiamolo, all'epoca erano considerati legittimi.
Dobbiamo invece pretendere che questa pratica, che oggi e' certamente illegittima, venga immediatamente interrotta.
Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la tutela del risparmio
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