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ANIMALI CLONATI. BENE IL VIA LIBERA USA ALLA VENDITA DI PRODOTTI DERIVATI
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Comunicato 
29 dicembre 2006 0:00
 

Firenze, 29 Dicembre 2006. Se i prodotti derivati da animali clonati sono sicuri, non si vede perche' debbano essere proibiti. Siamo convinti che bene abbia fatto la FDA (l'Ente federale per l'alimentazione e i farmaci) degli Stati Uniti a dare il via libera alla vendita di carni e altri prodotti derivati da animali clonati visto che non solo sono sicuri, ma sono addirittura "indistinguibili" da quelli derivati da animali non clonati.
Ci auguriamo che, nel nome del consumatore, non si voglia proibire all'infinito una pratica che probabilmente diverra' diffusa all'estero, e che potra' addirittura portare benefici all'uomo. Attraverso la clonazione, ad esempio, sara' possibile creare prodotti di consistente qualita', che nasceranno con certe caratteristiche -gia' note al momento della fecondazione- e consentiranno una migliore programmazione e sicurezza economica dei produttori. Non ci e' poi chiaro per quale motivo la clonazione debba essere discriminata rispetto ad altre forme di riproduzione artificiali, ampiamente gia' praticate in tutto il mondo. Non vediamo alcun motivo anche di obbligare i produttori ad indicare sull'etichetta la provenienza da animale clonato, se la sua carne e' appunto "indistinguibile" da quella di animali non clonati. Allora perche' non obbligare i produttori ad indicare qualunque forma di inseminazione artificiale impiegata? A quel punto non sarebbe logico imporre anche l'indicazione del colore della pelle dell'animale, perche' alcuni consumatori sono convinti che il colore nero porta sfortuna?
Sara' il mercato che provvedera' a dettare le regole dell'etichettatura per quanto riguarda il tipo di riproduzione artificiale impiegata. Se vi saranno consumatori che non vogliono consumare prodotti da animali clonati o allevati in gabbia, saranno i produttori stessi a darne indicazione per poter vendere, come gia' avviene -ad esempio- con i prodotti "biologici", "biodinamici" o "equo-solidali". L'importante e' non imporre a tutti etichette con sempre piu' informazioni che, dal punto di vista della salute, non sono rilevanti; e non impedire che alcuni prodotti non possano essere venduti, solo perche' ad alcuni di noi possano apparire "strani". Ad ognuno la liberta' di scelta.

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
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