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AUMENTI FS. NO AGLI AUMENTI DELLE TARIFFE SE SI CONTINUA SOLO A PRELEVARE DALLE TASCHE DEI CONSUMATORI
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Comunicato 
30 novembre 2006 0:00
 

Firenze, 30 Novembre 2006. Sono arrivate le prime indiscrezione sull'aumento delle tariffe ferroviarie, dal 6 al 12%. E pare che porteranno un aumento di gettito di 100 milioni l'anno, che rispetto ai quasi due miliardi di buco di bilancio e i 3,6 miliardi che mancano dal fondo previdenziale dei ferrovieri, sono proprio briciole. Aumenti non applicabili al trasporto dei pendolari. Tutto questo, non si sa in quale contesto generale di ristrutturazione del servizio e dell'azienda. Sicuramente i sindacati si faranno valere per la difesa del posto di lavoro e gli lasciamo svolgere il loro lavoro, ma per il servizio? Niente.
Noi sappiamo solo che le Ferrovie oggi sono quelle che danno dieci milioni di liquidazione all'ex presidente Elio Catania e che fanno mega campagne pubblicitarie su tutti i media, campagne che sono inutili visto che non devono far scegliere il loro servizio rispetto ad altri concorrenti. Domande che sono state poste al ministero anche in una interrogazione parlamentare, e a cui e' stato risposto che: 1) i dieci milioni sono fatti loro e non hanno alcuna intenzione di dire perche'; 2) la pubblicita' serve per comunicare agli azionisti (tutti i contribuenti italiani) quali sono le scelte strategiche che stanno facendo (1).
C'e' qualcuno che darebbe fiducia ad un'azienda del genere? Noi, per ora, non ce la sentiamo. Per cui percepiamo l'aumento delle tariffe come inutile per 1) l'inesistente apporto che darebbe alla drammatica situazione finanziaria; 2) la mancanza di un piano di tagli e risparmi (o quantomeno la volonta' di farlo, che' nella risposta all'interrogazione non sembra proprio esserci); 3) la mancanza di un piano di miglioramento del servizio, che e' il minimo da presentare -in una logica produttivistica e di economia di mercato- quando si aumentano le tariffe, altrimenti vuol dire solo che fanno come quei contadini che, a fronte di un buco in terra che non riescono a riempire per mancanza di terra, rubano quest'ultima dal campo vicino (il campo, in questo caso sarebbero le tasche dei consumatori).
Vincenzo Donvito, presidente Aduc

(1) qui il testo completo dell'interrogazione e della risposta:
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