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Autovelox Firenze. Comune: strategia del non-rispondere, sperando che il tempo...
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Comunicato di Vincenzo Donvito
8 febbraio 2011 15:17
 
 Sembra che la strategia del non-rispondere, in nessuna sede, sia quella che il Comune abbia adottato per fronteggiare le probabili gravi responsabiita' che ha nella sgangherata gestione della sicurezza stradale tramite autovelox.
L'ultima e' del comandante dei vigili urbani, Massimo Ancillotti, che invitato in commissione di controllo a Palazzo Vecchio, ha declinato l'invito. Secondo lui l'organismo non sarebbe competente, ma il presidente della commissione fa sapere che la convocazione e' legittima e doverosa.
Capiamo -pur non condividendolo- il rifiuto del comandante Ancillotti. L'ultima volta che ha parlato di autovelox in un contesto istituzionale, l'ha combinata grossa. Rispondendo ad una domanda di un consigliere di maggioranza, Michele Pierguidi (Pd), sul fatto che il cartello segnaletico dell'autovelx di viale Etruria non fosse ben visibile e coperto da stendardi pubblicitari, rispose: “...Per quanto non richiesto da alcun specifica normativa, in data odierna ho formalmente chiesto alla direzione Sviluppo economico di vietare l'apposizione di gonfaloni o altri mezzi pubblicitari mobili a ridosso delle installazioni ospitanti misuratori di velocita'....”. .... che e' una delle motivazioni che l'Aduc usa per chiedere al giudice l'invalidita' delle multe, e i giudici ci stanno dando ragione.
Prima del comandante Ancillotti, lo scorso venerdi' 4 febbraio, in udienza presso il giudice di pace Alfredo Iorio, che annullava senza discussione tutte le multe che gli venivano sottoposte, quando ad un'udienza l'Aduc ha chiesto un atto di intervento volontario, per entrare in dibattimento a discutere al pari degli altri attori, ha visto l'opposizione del Comune e il rinvio dell'udienza ad altra data.
Ancor prima, quando a fine gennaio sono arrivate le prime sentenze che accoglievano i ricorsi, l'assessore Massimo Mattei, in consiglio comunale, alle domande dei consiglieri rispondeva che tutto era legale ... e le sentenze dicevano il contrario.
Il Sindaco Matteo Renzi, tutte le volte che e' stato interpellato in materia, o non ha risposto o ha negato che ci siano problemi di legalita' sulle installazioni... chi era e chi e' il consigliere del Sindaco?
A noi sembra che ci sia una precisa strategia di chi ha optato per non rispondere piuttosto che doversi arrampicare sugli specchi per giustificare, per esempio, uno dei principali motivi che rendono invalidi quasi tutti gli autovelox installati, e su cui abbiamo anche depositato un esposto in Procura della Repubblica: le presunte carte false che il Comune avrebbe fatto nel chiedere al Prefetto l'autorizzazione ad installare autovelox senza accanto agenti accertatori, spacciando per strade a grande scorrimento urbano quelle che non lo sono, come viale Etruria, viale Gramsci, viale Matteotti, viale Lavagnini e via Senese. Probabilmente questi strateghi pensano che il tempo giochera' a loro vantaggio, ma non ha considerato che noi, pur senza potere come loro, abbiamo la memoria di un elefante e la determinazione che ci nasce dalla certezza di diritti e pene.
Il paragone con il presidente del consiglio dei ministri che non vuole rispondere davanti ai giudici su cosa gli viene addebitato in questo o quell'altro processo, ma si affida alle incursioni mediatiche unilaterali.... e' d'obbligo!

Qui la vicenda “Autovelox Firenze”

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