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AVIARIA, CIAMPI, BERLUSCONI E I TELEGIORNALI
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Comunicato 
17 febbraio 2006 0:00
 
Br> Roma, 17 Febbraio 2006. Finalmente, ma e' tardi. Non possiamo che essere d'accordo con il Presidente della Repubblica, Carlo Alberto Ciampi, sull'allarmismo che si e' fatto in questi mesi sull'aviaria. Noi lo stiamo sostenendo da tempo. Basterebbe rivedere i servizi che i media hanno dedicato all'argomento per rendersi conto dell'agitazione scomposta con cui sono state date le notizie sull'influenza dei polli. Ora si tenta di gettare acqua sul fuoco che, purtroppo, e' divampato ed e' incontenibile. Fuori posto appaiono le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che richiede "una informazione corretta". Facciamo un po' di conti. I giornali vendono ogni giorno meno di 6 milioni di copie, il solo TG1, nella edizione serale, si avvicina a 8 milioni di ascoltatori. Ovvio che le notizie vengono apprese prevalentemente attraverso i vari telegiornali. La RAI, che formalmente e' una concessionaria dello Stato, puo' quindi fare quell'informazione priva di allarmismi richiesta dal Presidente Ciampi. In aggiunta ci sono le reti di Mediaset, che hanno i loro telegiornali che potrebbero fornire quell'"informazione corretta" richiesta dal Presidente Berlusconi. Non ci dovrebbero essere problemi visto che Mediaset ci risulta essere di proprieta' del dott. Berlusconi. Insomma a che gioco si sta giocando? Beppe Severgnini, sul Corriere della Sera di ieri, dice che gli italiani sull'aviaria ragionano con la pancia. Gia' ma qualcuno la pancia la stimola.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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