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BANCA ITALEASE. QUANDO IL RISPARMIATORE PAGA DUE VOLTE
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Comunicato 
25 luglio 2007 0:00
 

Roma, 25 Luglio 2007. Puo' non succedere nulla quando una banca passa, in un anno e mezzo, da una esposizione sui derivati di 26,6 milioni a 730 milioni? Si'. E il caso della Banca Italease. La Banca d'Italia e la Consob (la banca Italease e' quotata in borsa) sembra abbiano adottato la strategia della scimmietta che non vede, non sente, non parla, o meglio, queste funzioni sono esercitate in ritardo. Insomma si sta chiudendo la stalla quando i buoi sono fuggiti. E' la solita storia che abbiamo denunciato altre volte: le banche consigliano prodotti finanziari "sicuri" che in realta' sono rischiosissimi. In sostanza i clienti di questa banca, che sono imprenditori, insieme a contratti di leasing hanno sottoscritto un "interest rate swap" (Irs) che trasformava gli interessi a tasso variabile in interessi a tasso fisso, in questo modo si sarebbe evitato l'aumento dei tassi. C'era pero' un postilla: nel caso i tassi avessero superato un certo limite, il cliente si sarebbe accollato i relativi costi. E cosi' e' stato, per cui pagheranno due volte i tassi di interesse. I derivati non servivano quindi a coprire dal rischio dell'aumento dei tassi. Brutta storia nell'Italia del nuovo Governatore della Banca d'Italia e della "nuova" legge sul risparmio.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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