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BANCA D'ITALIA: ANCORA IL CONFLITTO DI INTERESSI
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Comunicato 
30 maggio 2007 0:00
 

Roma, 30 Maggio 2007. La Relazione annuale che il Governatore della Banca d'Italia svolgera' domani e' una buona occasione per riproporre il problema del conflitto di interessi che compromette l'azione dell'istituto centrale, istituto di diritto pubblico, che assume in se' i compiti di vigilanza e tutela della concorrenza e che e' amministrato da un Consiglio superiore i cui componenti, a maggioranza, sono nominati dalle banche soggette al controllo della Banca d'Italia stessa. Come dire che i controllori sono nominati dai controllati. Chi vigila ha a cuore la stabilita' che pero' e' nemica della concorrenza, e' giocoforza quindi che il settore concorrenza passi all'Antitrust, che e' appunto il garante della concorrenza. Lo statuto della Banca d'Italia stabilisce che il Consiglio superiore, oltre all'amministrazione generale, nomina e revoca il governatore, il direttore generale e i due vice direttori generali. Il Consiglio superiore e' nominato dalle assemblee generali nelle quali siedono i rappresentanti delle casse di risparmio, degli istituti di credito di diritto pubblico e banche di interesse nazionale, delle società per azioni esercenti attività bancaria, dagli istituti di previdenza e istituti di assicurazione. La presenza e' ripartita in proporzione alle quote di partecipazione e le due maggiori banche italiane possiedono piu' della meta' del capitale della banca centrale. La Banca d'Italia e' in mano ai maggiori gruppi bancari italiani, che controllano il pacchetto maggioritario. Conflitto di interessi? Ma no, non scherziamo... eppure nella mente si affacciano i ricordi degli scandali Cirio, Parmalat, Argentina e le Opa su Bnl e Antonveneta.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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