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BANCA D'ITALIA E RIFORME. MANCA UNA GAMBA
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Comunicato 
3 settembre 2005 0:00
 

Roma, 3 Settembre 2005. Nella riforma della Banca d'Italia manca una gamba: il passaggio all'Antitrust della concorrenza bancaria. Chi vigila ha a cuore la stabilita' che pero' e' nemica della concorrenza, e' giocoforza quindi che il settore passi all'Antitrust. Cosi' non e' stato. Il Governo ha varato una riforma a meta', avviando a soluzione (vedremo in seguito come) il conflitto di interessi relativo alla proprieta' privata della Banca d'Italia e lasciando l'altro conflitto in atto, vigilanza e concorrenza. Si potranno quindi continuare quegli atteggiamenti "familistici" che hanno fatto gridare allo scandalo i benpensanti, i quali non si erano accorti che tutta l'Italia e' una grande famiglia. Esempi? Cosa ci fanno i sindacati nei consigli di amministrazione di aziende ed enti? Perche' una società di revisione controllata da Unipol, cioe' dalle cooperative, la Uniaudit, certifica i bilanci delle cooperative (Coop Adriatica, Estense, Nordest, Tirreno, Lombardia)? Perche' alcuni imprenditori siedono nei consigli di amministrazione delle banche delle quali sono debitori? Possiamo proseguire cosi' fino ad arrivare al capo di Governo.
Come detto siamo una grande famiglia e chi si scandalizza dell'atteggiamento del governatore Fazio, chiedendone le dimissioni, fa un po' sorridere, perche' la richiesta dovrebbe farla alle banche (Gruppo Intesa, San Paolo, Capitalia Unicredito) che detengono il pacchetto di maggioranza della Banca d'Italia, e che, volendo, potrebbero revocarne la carica domani mattina. Gia' perche' non lo fanno? Conflitto di interessi e/o grande famiglia?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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