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BANCA121/MPS E GOVERNATORE FAZIO
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Comunicato 
27 febbraio 2004 0:00
 

UN GESTO DI UMILTA' PER DISTENDERE GLI ANIMI E COMINCIARE A RIMEDIARE LI' DOVE OGGI SI STA SOLO VENDENDO FUMO

Firenze, 27 Febbraio 2004. A parte alcuni casi isolati, quasi tutti gli esponenti economici, finanziari e politici stanno cercando di buttare acqua sul fuoco dell'iscrizione nel registro degli indagati della procura della Repubblica di Trani del governatore di Bankitalia.
E' comprensibile perche', dopo l'esperienza di "mani pulite" in politica (con relative tragiche conseguenze per gli esseri umani, per la politica e per l'economia), il timore di un giustizialismo nel settore bancario e finanziario non appare come una delle soluzioni piu' auspicabili.
Ma se questo vuol dire cercare di affossare, e' meglio esser chiari: il giustificato timore di un sistema che vada a rotoli portandosi dietro anche cio' che c'e' di buono, non puo' significare continuare a mantenere in vita cio' che di marcio c'e'. O peggio: fare un polverone per dire di modificare tutto quanto, quando poi si razionalizza solo meglio l'esistente, e' quanto di peggio ci possa essere. Il risparmiatore (nuova figura che sta entrando di peso in tutte le campagne elettorali che stanno in questi giorni prendendo il via), sara' anche stato parzialmente un allocco nel suo rapporto col mondo della finanza, ma proprio ora sta cominciando a prendere consapevolezza di questa sua ingenuita' ed estrema fiducia, e quindi e' in grado di discernere cosa gli serve o meno.
Quindi il principale personaggio oggi nell'occhio del ciclone e' percepito per quello che e': uno dei massimi responsabili dei presunti inganni sul proprio portafogli.
Noi non lo sappiamo e dubitiamo che sia cosi' perche' la situazione e' molto piu' complessa rispetto a credere che ci sia una sorta di "grande vecchio" su cui scaricare le colpe. Ma come abbiamo preso atto dell'iniziativa della Procura di Trani come fatto significativo per le denunce che a centinaia abbiamo depositato proprio contro quei prodotti finanziari incriminati, nello stesso tempo auspichiamo soluzioni di chiarezza e non colpi di spugna.
Per questo auspichiamo che il governatore Antonio Fazio faccia un gesto di umilta' e chieda spontaneamente al magistrato di Trani, nell'ambito della reciproca autorevolezza, di essere ascoltato subito sui fatti per cui lo si e' iscritto sul registro degli indagati.
Cioe' non si prosegua con quello che oggi ci sembra un deleterio braccio di forza tra Procura di Trani, Mps e Bankitalia, perche' alla fine, qualunque sia la vittoria (ammessa che ci sia) non sara' utile per conquistare e rafforzare la fiducia dei cittadini e dei risparmiatori nei confronti delle istituzioni ("mani pulite" docet). Chiediamo che tutto avvenga alla luce del sole, anche se fosse la cosa piu' tremenda o piu' banale. Perche' e' solo cosi' che si potranno aprire meccanismi di disponibilita' da parte di chi ha sbagliato nel considerare i risparmiatori solo come oggetti di dubbio guadagno (per esempio: gli ormai mitici tavoli di conciliazione del Mps che -alcune associazioni di consumatori incluse- continuano ad essere glorificati come l'esempio da seguire, quando invece sono il peggio del peggio, per quantita' di risparmiatori coinvolti, qualita' delle offerte di rimborso, e tentativo di affossamento e mistificazione della gravita' del danno esercitato).
Vincitori e vinti non hanno senso, anche perche' -ne siamo perfettamente consapevoli- gli sconfitti saranno solo i risparmiatori e, sul lungo periodo, il generale sistema economico e finanziario.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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