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Bestemmie in campo: basta con questa ipocrisia
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Comunicato di Alessandro Gallucci
21 dicembre 2011 15:07
 
 È di oggi la notizia che Zlatan Ibrahomovic, attaccante del Milan, rischia una squalifica perché, pare, abbia bestemmiato durante la partita giocata ieri sera dai rossoneri contro il Cagliari. Non è il primo calciatore, che, pizzicato dalle telecamere ad imprecare, viene squalificato. Ci chiediamo fino a quando questa pantomima debba andare avanti. La squalifica per bestemmie è sbagliata, ipocrita e comunque inutile. Sbagliato perché la censurare la libertà d’espressione è sempre un atto illiberale. Noi non siamo avvezzi al turpiloquio ma ciò non toglie che il buon senso e l’educazione debbano essere patrimonio della singola persona e che la loro mancanza non possa trovare sanzione dall’alto. A maggior ragione in ambito religioso. Ipocrita perché se un giocatore dicesse “porco Zio” nessuno potrebbe dire nulla ma il senso sarebbe identico. A meno che non si voglia punire anche la bestemmie dissimulata. Inutile perché se lo scopo è evitare l’offesa della divinità, nessuno s’accorgerebbe di nulla se un giocatore bestemmiasse in turco. La realtà è che il bigottismo è cosa difficile da eliminare. Esprimiamo ad Ibrahimovic la nostra solidarietà per l’ingiusta sanzione che, probabilmente, gli verrà inflitta. La prossima volta dica “mannaggia l’Aduc” che, può star sicuro, non ce la prenderemo.
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