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I BILANCI ATTIVI E PROLIFICI DEI TABACCHI DI STATO. LA SCHIZOFRENIA ECONOMICA E LO STATO IMPRENDITORE MASSACRANO GLI AMMINISTRATI
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Comunicato 
21 ottobre 2004 0:00
 

Firenze, 21 ottobre 2004. Secondo una previsione dell'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato diffusa oggi, nel 2004 i tabacchi porteranno alle casse dell'Erario un gettito di 11,5 miliardi di euro, 8,8 dei quali in accisa. Quindi, rispetto al 2003, le entrate erariali saranno superiori di un miliardo. Mentre il volume d'affari, a fine 2004, dovrebbe essere di 15 miliardi, un miliardo e mezzo in piu' rispetto al 2003. Il pensiero subito corre al prossimo avvio del divieto di consumo di tabacchi in tutti i locali pubblici, e alle ingenti quantita' di fondi pubblici che il ministero della Salute ha investito e sta investendo per scoraggiare i consumatori.
La schizofrenia e' evidente: lo Stato da una parte lucra (in attivo e in ascesa) su un prodotto, al punto tale di conservarlo in regime di monopolio, e dall'altra spende soldi per stimolare al non-consumo di questo stesso prodotto.
Ed e' un metodo tipico di una cultura molto diffusa nel Belpaese, anche a livello individuale oltre che istituzionale: ci si lamenta per l'inquinamento urbano pur continuando ad usare il proprio mezzo a motore inquinante; le amministrazioni spendono fior di quattrini per la salvaguardia ambientale, ma, per esempio, continuano a far muovere il trasporto pubblico con mezzi inquinanti, oltre a non mettere questo trasporto ad un livello tale di servizio che renda minima la necessita' del trasporto privato.
Esempi ce ne sarebbero a iosa, ma tutti, oltre al dato schizofrenico, hanno la medesima caratteristica: lo Stato e l'amministrazione comunque ci guadagnano, e per questo non mollano niente e fanno molto poco per modificare la situazione.
Motivo per cui la credibilita' di certe campagne lascia il tempo che trova. E se non e' lo Stato a dare messaggi, chiari, univoci e semplici, chi altri?
O forse siamo completamente matti se sosteniamo che, nel caso del tabacco, lo Stato ci guadagnerebbe non poco a vendere il tutto a privati che sicuramente farebbero la fila per candidarsi all'acquisto, e con il ricavato dedicasse maggiori energie per massicce campagne di informazione sul consumo di tabacco?

Si', forse siamo proprio matti, perche' alla base di questo assetto che suggeriamo/auspichiamo ci dovrebbe essere uno Stato al servizio degli amministrati, solo come controllore delle norme e della legalita' delle stesse in ogni ambito, e non uno Stato imprenditore che prima di tutto mantiene se stesso (anche producendo e vendendo cose che lui stesso sostiene di non essere salubri), e poi pensa agli amministrati, che prendono solo cio' che resta.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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