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BLACK OUT DEL 28 SETTEMBRE 2003. SEI DOMANDE CHE ATTENDONO RISPOSTA
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Comunicato 
10 giugno 2004 0:00
 

Roma, 10 Giugno 2004. 32 milioni di utenze la notte del 28 settembre 2004 rimasero senza corrente. Piu' di 700mila utenti hanno chiesto un rimborso forfetario all'Enel o alla propria azienda fornitrice, inviando copia della domanda all'Aduc. In pratica la sede dell'Aduc e' stata per un mese un gigantesco "ufficio postale". Che qualcosa non ha funzionato anche in Italia appare chiaramente dal resoconto dell'indagine conoscitiva dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas resa nota ieri (1). Ora si aprira' l'istruttoria formale e si dovra' rispondere ad una serie di quesiti che qui di seguito riassumiamo:
1. perche' il controllo automatico delle linee ad alta tensione non ha funzionato;
2. perche' non sono state adottate le contromisure previste dal piano di emergenza;
3. perche' 21 centrali si spensero prima di giungere al limite critico;
4. perche' le aziende distributrici non avevano il dispositivo automatico del carico;
5. perche' le centrali non hanno attuato l'azione del rifiuto del carico che avrebbe consentito di continuare ad operare;
6. perche' non si e' verificato il riavvio automatico degli impianti di prima accensione.
Vedremo se gli enti responsabili sapranno dare risposte convincenti. Gli utenti interessati attendono che si faccia chiarezza sulla questione, prima di attivare il ricorso alle vie legali, che' le risposte-scaricabarile delle aziende fornitrici non convincono: i contratti vanno onorati, da entrambe le parti.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

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