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Bollette energetiche 'al palo' o in aumento. Il fallimento della liberalizzazione?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
15 dicembre 2010 11:50
 
 L'Autorita' per l'energia ha annunciato che dal prossimo 1 gennaio le bollette elettriche caleranno dello 0,1%, mentre quelle del gas aumenteranno dell'1,3%. La motivazione viene individuata nell'aumento delle quotazioni petrolifere.
Piccoli ritocchi che, per le famiglie, significhera' un risparmio di 7 euro annui per la luce (spesa media 420 euro) e un aggravio di 37 euro annui per il gas (spesa media 1.050).
Tutto a posto, aumenti fisiologici? No! Per noi e' un pessimo segnale di una situazione che si trascina e che al momento non ha via d'uscita.
Abbiamo a che fare con due mercati che sulla carta sono liberalizzati e la situazione di aumento del gas rispetto alla diminuzione dell'elettricita' viene dai piu' letta come una maggiore difficolta' di un mercato rispetto all'altro. Questione che, pero', a nostro avviso e' piu' grave. Logica ci insegna che a fronte di una liberalizzazione, e quindi al moltiplicarsi delle offerte per gli utenti, il mercato dovrebbe calare nei prezzi e farsi piu' rigoglioso per offerte e qualita'. E questo non solo non accade per l'elettricita' ma ha una direzione opposta per il gas.
Al di la' delle oggettive difficolta' per gli approvvigionamenti nel mercato internazionale, crediamo si debba parlare di responsabilita', con tanto di nomi cognomi. Il cosiddetto mercato italiano liberalizzato ha due caratteristiche:
1 - e' un luogo di battaglia di aziende che, in modo spesso truffaldino, cercano d catturare clienti raccontando balle o rifilando contratti a insaputa dei malcapitati. La nostra associazione funge da punto di raccolta di queste truffe, spesso con risvolti giudiziari e richiami della specifica Autorita' che pero', invece di raddrizzare la situazione, essendo diffusissima la pratica e l'immunita', sembrano alimentare il malaffare;
2 - nella maggior parte dei casi la liberalizzazione e' solo un modo per far guadagnare piu' aziende (che va anche bene), ma senza che questo corrisponda ad un risparmio per gli utenti: i monopoli di fatto in determinate zone sono all'ordine del giorno; monopoli che sono quasi sempre gestiti da aziende a partecipazione pubblica (Comuni, etc) che, con gli utili azionari, si guardano bene dall'incidere sui costi al dettaglio del servizio.
Un Bubbone vero e proprio!! Dobbiamo rassegnarci? A nostro avviso sono possibili due rimedi:
1 – bloccare le truffe con pesanti interventi del'Autorita' per l'energia e dell'Antitrust, supportate da un legislatore che dia loro piu' forza sanzionatoria. Oggi, per comportamenti scorretti et similia, le rare multe che Aeeg e Antitrust comminano sono per importi ridicoli, spesso scontati quando inesistenti perche' si accontentano dell'impegno dei colpevoli a non reiterare il loro business scorretto Se invece fossero sanzioni con percentuali di due cifre rispetto al fatturato delle aziende, queste aultime, prima di continuare a far rientrare le multe nel loro bilancio promozionale, ci penserebbero due volte;
2 – oltre alla “tradizionali” difficolta' che un'azienda ha nel nostro Paese per attivarsi (che fine ha fatto “aprire un'azienda in un giorno”?), il grosso del problema sta nel monopolio territoriale: fintanto che le pubbliche amministrazioni (detentrici di quote azionarie anche di maggioranza nella varie spa di gestione) competeranno con le aziende private, queste ultime saranno sempre poco presenti a causa di un finto mercato che, per esempio, vede le amministrazioni locali nella doppia veste di controllori e controllati.
Ma forse questo e' solo un libro dei sogni...
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