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BONUS FISCALE PER LA BENZINA
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Comunicato 
18 settembre 2001 0:00
 


MANTENERE IL BONUS, PROROGANDO LA NON-DECISIONE, SAREBBE LO STRUMENTO MIGLIORE PERCHE’ LO STATO CONTINUI AD AGGREDIRE IL MERCATO CON I SOLDI DI TUTTI I CONSUMATORI, INCLUSI QUELLI DI CHI NON ACQUISTA BENZINA

Firenze, 18 Settembre 2001. Il 30 settembre scade il bonus fiscale di 50 lire al litro che, vari Governi, hanno reiterato per un anno e mezzo in modo da venire incontro ai consumatori, nel momento in cui i prezzi del barile di petrolio erano arrivati alle stelle, con relative conseguenze sui prezzi alla pompa.
A parte il delicato passaggio che si prevede con l’abolizione alla fine dell’anno della benzina rossa (sulle cui alternative non e’ ancora chiaro cosa sara’ offerto e consentito) –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito- le 50 lire al litro sono una certezza, e l’aria che tira e’ di proroga. Il ministro delle Attivita’ Produttive, Antonio Marzano, lo ha gia’ ampiamente detto nello scorso giugno, e non ci sembra che nel frattempo sia intercorsa qualche fatto che possa scongiurare una simile decisione. Ne’ piu’, ne’ meno di quanto era stato fatto in passato, dove chi ci governava aveva bisogno di tempo per decidere, e non aveva trovato di meglio che prorogare la concessione. C’e’ qualcosa di diverso oggi? Forse il fatto che a fine anno non ci sara’ piu’ la benzina rossa potrebbe rappresentare un incentivo e dare uno scossone decisionista a chi di dovere? Mancando i fatti, ci si consenta di dubitarne.
Per ora, l’altra certezza e’ che le tasse sono sempre intorno al 70%, con o senza le 50 lire di carita’ del Governo. Di cui ne faremmo volentieri a meno: falsano il mercato e fanno trastullare nella loro politica di prezzi alti le compagnie petrolifere e i distributori (anche quando non hanno la stessa identita’). Quindi, che si faccia piazza pulita di questa concessione e si prendano decisioni sul carico fiscale, cioe’ si consegni il mercato a se stesso senza condizionarlo con l’intervento dello Stato, e quest’ultimo svolga il suo compito decidendo se vuole e se e’ necessario venire incontro ai consumatori, ma non con i soldi di tutti i consumatori (il bonus di 50 lire lo paghiamo tutti, inclusi quelli che non acquistano la benzina).
Ci rendiamo conto che per lo Stato e’ difficile una scelta del genere, perche’ mentre prende dalle tasse, incamera anche dagli utili della sua azienda Agip-Ip, che rappresenta quasi la meta’ di tutto il mercato italiano. Ma, in attesa che sia risolto questo pesante conflitto d’interessi (controllori e controllati nello stesso soggetto) e di concorrenza sleale (che ha portato ad una sorta di cartello duopolista –sentenziato anche dall’Antitrust- con le societa’ dell’Unione Petrolifera), le scadenze ci sono, e prorogare la non-decisione sarebbe lo strumento migliore perche’ lo Stato continui ad aggredire il mercato.
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