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BUONI PASTO. NON E' UNO SCIOPERO MA UNA SERRATA E VIOLAZIONE DI CONTRATTO. CAMBIARE ESERCENTE
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Comunicato 
14 marzo 2007 0:00
 

Roma 14 Marzo 2007. Anche se "addolcito" dalla offerta di un caffe', quello di domani non e' uno sciopero dei buoni pasto ma una "serrata" e una violazione di norme contrattuali. Una "serrata" che non ha senso e che danneggia i consumatori, infatti, la Confcommercio ha promosso l'iniziativa per protesta contro una sentenza del Tar del Lazio che annulla alcune parti del decreto del Consiglio dei Ministri che disciplina il settore. Si puo' fare una "serrata" per contestare una sentenza di un tribunale? Alla Confcommercio aggiungono che "Le societa' che emettono i buoni pasto sono colossi che impongono contratti capestro a cui i piccoli esercenti devono sottostare". E chi obbliga i piccoli esercenti a sottoscrivere un contratto? E cosa c'entrano i consumatori nel rapporto tra esercenti e societa' di emissione dei buoni? Insomma la Confcommercio utilizza l'arma del disservizio, cioe' prende per il collo i consumatori per ottenere quel che chiede. Anche i consumatori pero' possono far sentire la propria voce: cambiare esercente.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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