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Buoni pasto. La soluzione e' semplice
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Comunicato di Primo Mastrantoni
4 maggio 2011 12:17
 
 Un mercato di 2,5 miliardi di euro che coinvolge 2,2 milioni di lavoratori-consumatori, lo ha ricordato ieri il Corriere della Sera. Un affare sul quale si sono gettate a capofitto le societa' che gestiscono i ticket, in conflitto con i gestori dei locali che servono il "pranzo" giornaliero. Elevate commissioni, si dice ma la soluzione e' semplice: inserire l'equivalente dei buoni pasto nella busta paga. In questo modo ogni lavoratore-consumatore potra' disporne come meglio crede. Ovvio che l'equivalente deve essere esentasse come lo sono i buoni pasto. Uovo di Colombo? No, semplice buon senso. Tutta cio' che gira intorno a questo problema cadrebbe in un secondo, il tutto sarebbe semplificato e gli esercenti non avrebbero nulla da eccepire perche' verrebbero pagati in contanti nel momento della consumazione.
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