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Canone/Imposta Rai. Governo continua a difendere i potenti e vuole rendere l'esazione piu' odiosa di quanto gia' non lo sia e non risolvere l'evasione
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Comunicato di Vincenzo Donvito
13 luglio 2010 12:21
 
 Sul fronte canone/imposta che paghiamo per il possesso di un televisore, non si finisce mai di stupirsi. Il problema evasione esiste, cosi' come esiste il problema di dover pagare il servizio pubblico radiotelevisivo, ma stupisce come chi ci governa non voglia mai affrontare la situazione e trovi rimedi che non fanno altro che peggiorare la situazione.
E' il caso del viceministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani, che, per recuperare l'evasione che secondo lui ammonta a 685 milioni, propone di agganciare il cosiddetto canone alle utenze elettriche: quindi la Rai -esattore d'imposta- non dovrebbe presumere e pretendere -com'e' oggi- che chiunque abbia una residenza anagrafica sia automaticamente possessore di un apparecchio tv, ma che questo possesso sia legato all'esistenza di un contratto per la luce, a meno che l'intestatario non dichiari di non esserne in possesso.
Problema evasione risolto? No, e' vero il contrario.
Il metodo Rai di esazione sarebbe identico all'attuale solo che i presunti evasori da scoprire sarebbero di piu': i contratti della luce sono notoriamente molti di piu' delle residenze anagrafiche. Siamo curiosi di sapere come la Rai fara' a farsi dare dai 250 gestori di servizi elettrici gli elenchi dei loro clienti, visto che qualche anno fu imposto ai commercianti che vendevano apparecchi tv di fare altrettanto e l'imposizione duro' poco visti gli scarsi risultati e l'aumento della clandestinita'. Ma, ammesso che questo problemino sia risolto con una nuova norma da Stato di Polizia, perche' l'aumento dei potenziali possessori di apparecchio tv dovrebbe risolvere l'evasione? Forse la Rai crede nella virtu' taumaturgica della inversione del metodo: oggi sono io Rai che devo scovarti come evasore, domani sei tu contribuente che dovrai sostenere di non avere la tv. Mah! Oggi chi ha una residenza e non ha la tv (o sostiene di non averla) talvolta non risponde alle richieste Rai ma piu' spesso dice a quest'ultima di non disturbarlo perche' non ha tv, domani mandera' una letterina dicendo di non possedere l'apparecchio. Non solo, ma se col metodo attuale le letterine -anche in caso di evasione- sono un optional a fronte del quale la Rai continua a minacciare sequestri e altro (tutto aleatorio senza prove) se non si paga, col nuovo metodo la letterina -ormai ufficializzata- sara' tombale.
In conclusione, il nuovo metodo delle utenze elettriche si basera' solo su chi si dimentichera' di inviare questa letterina e quindi sara' scovato come evasore o -molto piu' probabile- paghera' l'imposta due volte pur dovendo pagarne una (doppia casa, figli che, nel proprio nucleo famigliare anagrafico, studiano fuori-sede ed hanno una casa in affitto, etc).
Tutta qui la rivoluzione del vice-ministro Romani?
Diciamo che e' una situazione ridicola in cui non si vuole affrontare un problema le cui soluzioni sono facili, ma dovrebbero scontentare un po' di potenti:
- l'evasione del canone/imposta business e' di piu' di un miliardo di euro: perche' non si fanno pagare i canoni alle Poste, alle banche e ad altre grandi aziende?
- privatizzare la Rai (senza neanche un'azione venduta ad un'azienda pubblica), facendola uscire dall'abuso di posizione dominante che ha oggi sul mercato.
- fare una gara pubblica per il servizio pubblico di informazione (non di “culi e tette”) per affidarlo al miglior offerente per prezzo e qualita'. Servizio pubblico che potrebbe essere pagato direttamente dallo Stato, con altre imposizioni fiscali indirette e comunque mettendo una parola fine a questa barzelletta del canone/abbonamento/imposta.
Ma questa che proponiamo e' forse Politica ed Economia e non spartizione di poltrone e prebende... e qui sta la difficolta'...
Qui il nostro canale web sul canone Rai
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