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CARO-BENZINA
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Comunicato 
26 giugno 2001 0:00
 


LA POLITICA DEL RIMANDO E DELLA CONCESSIONE NON GIOVA AD ALCUNO: SI PUO' E SI DEVE INTERVENIRE SUBITO RIDUCENDO IL CARICO FISCALE DAL 70 AL 20%.

Firenze, 26 Giugno 2001. Il ministro Antonio Marzano ha fatto sapere che il Governo ha praticamente gia' deciso di prorogare il bonus fiscale di 50 lire sul prezzo della benzina per altri tre mesi: quindi fino al 30 settembre siamo sicuri che il Governo e, presupponiamo, il Parlamento non fara' nulla in materia, lasciando che la stagione dei grandi consumi familiari, legato alla accentuata mobilita' delle vacanze, proceda facendo uscire dalle tasche dei consumatori le solite cifre stratosferiche. Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Purtroppo e' quanto avevamo previsto che accadesse gia' diversi mesi fa, quando era scattato il sonno dell'iniziativa perche' c'era la campagna elettorale delle politiche, e ……. Governo nuova polita vecchia? Sembra proprio di si' visto che i problemi legali, strutturali e finanziari legati al finto-mercato della benzina (duopolio AgipIp/Unione Petrolifera), permangono e si cerca di tamponarli solo con la politica del rimando e della concessione.
Riguardo ai problemi legali, il Consiglio di Stato non si e' ancora pronunciato sul ricorso dei petrolieri contro la multa di 640 miliardi inflitta dall'Antitrust per aver costituito un cartello. Per quelli strutturali, la ristrutturazione della rete e' al palo: troppi distributori che devono mantenere in vita altrettanti troppi lavoratori, limitazioni merceologiche degli stessi per cui se non vendono benzina (e a caro prezzo) non possono altrimenti vendere, licenze ferme per la grande distribuzione che -nella logica del supermercato- farebbero scendere i prezzi come e' successo in Francia.
E le istituzioni, che potrebbero e dovrebbero intervenire soprattutto per i problemi finanziari, confermano anch'esse di essere al palo: con la proroga della concessione di 50 lire di sconto, continuano a cuccarsi il loro 70% di ritenute fiscali.
Gli unici a pagare sono i consumatori, mentre tutti gli altri sono i beneficiari.
C'e' un motivo per cui si debba continuare a pagare questo 70%, e non solo il 20% dell'Iva? Il ministro Marzano e il Governo non ce lo dicono, il Parlamento sembra non abbia intenzione di farsene carico come, invece, istituzionalmente dovrebbe: fino a prova contraria le leggi e' il Parlamento che deve farle, mentre il Governo deve metterle in pratica, ma ci par di capire che la tendenza emergenzialista di caricare l'Esecutivo anche del potere legislativo, si fa avanti anche in questa nuova legislatura.
Pessimo segnale nel momento in cui i consumatori, alla vigilia dei grandi consumi, ne avrebbero bisogno di altri.
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