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CASA: QUANDO I LAVORI NON FINISCONO MAI
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Comunicato 
24 febbraio 2006 0:00
 

Roma, 24 Febbraio 2006. Succede che il falegname, l'idraulico, il muratore, ecc., diano inizio ai lavori in casa ma non li portino a termine. Il cittadino dopo aver pagato un congruo anticipo si trova anche l'abitazione sottosopra. Che fare? La prima reazione e' quella di chiamare un altro operaio e risolvere cosi' il problema. Succede, anche, che dopo qualche settimana si ripresenti l'artigiano precedente e, dopo mille scuse, chieda di proseguire i lavori. Situazione imbarazzante e onerosa per cui il nostro cittadino rischia di pagare due volte lo stesso lavoro. Con una procedura un po' farraginosa il Codice civile, all'art. 1454, interviene in merito con la "diffida ad adempiere". Il testo recita:
"Alla parte inadempiente l'altra puo' intimare per iscritto di adempiere in un congruo termine, con dichiarazione che, decorso inutilmente detto termine, il contratto s'intendera' senz'altro risoluto.
Il termine non puo' essere inferiore a quindici giorni, salvo diversa pattuizione delle parti o salvo che, per la natura del contratto o secondo gli usi, risulti congruo un termine minore.
Decorso il termine senza che il contratto sia stato adempiuto, questo e' risoluto di diritto".
Insomma il cittadino deve scrivere all'artigiano e per un paio di settimane tenersi la casa in subbuglio. Purtroppo non c'e' altro da fare.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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