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Caso Europa7. Sottosegretario Romani, cosa c'e' da esultare?
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Comunicato 
21 gennaio 2009 0:00
 
"La questione e' risolta, in maniera definitiva: non esiste piu' il problema Europa 7". Il sottosegretario alla Comunicazioni , Paolo Romani, esulta per la sentenza del Consiglio di Stato che ha condannato lo Stato ad un risarcimento di un milione di euro, che noi cittadini dovremo pagare. Non capiamo il perche' dell'esultanza di Romani: la sentenza ha riconosciuto che i diritti di Europa 7 sono stati violati e per tanto tempo. Oltre al risarcimento danni, che Europa7 stimava in tre miliardi di euro, c'e' ancora aperta la questione delle frequenze assegnate dal Governo all'emittente che non ha mai potuto iniziare le trasmissioni a livello nazionale, in quanto Rete 4 le occupava.
Il proprietario di Centro Europa 7, Francesco Di Stefano, si era gia' dichiarato insoddisfatto "nel 1999 ho ricevuto una concessione per coprire l’80% del territorio e il 95% della popolazione. Dopo quasi 10 anni, oggi mi hanno assegnato un canale che copre, effettivamente, il 18% della popolazione e il 10% del territorio”. Su questo punto e' stata presentata un'interrogazione parlamentare (1) dalla senatrice Donatella Poretti, ancora senza risposta.
 
Ripetiamo. Perche' esulta Romani? Cosa c'e' di positivo in una vicenda che, a distanza di 10 anni, ancora non si e' conclusa? Le frequenze insufficienti, una multa a carico della collettivita'.
La sentenza del Consiglio di Stato conferma che la violazione c'e' stata, un sistema televisivo tutt'altro che libero dall'ingerenza dei partiti in Rai e dal conflitto di interessi (Mediaset). Cosa c'e' da esultare?
 
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