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CENSIMENTO E DEBACLE DELL’ISTAT
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Comunicato 
9 novembre 2001 0:00
 


NON SARA’ IL CASO DI PRIVATIZZARE?

Firenze, 9 Novembre 2001. L’annaspamento dell’Istat per il censimento, si sta consumando come una lenta agonia. Da quando e’ partita l’operazione di conta e fotografia degli italiani –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito- e’ uno stillicidio quotidiano di fatti che vedono da una parte l’Istituto di Stato per l’indagine statistica, dall’altra il buon senso, il raziocinio e, sempre piu’ frequentemente, gli stessi cittadini che hanno l’obbligo di rispondere alle domande del questionario. Tra questi ultimi, infatti, sono sempre piu’ numerosi coloro che scrivono anche al nostro servizio di consulenza e informazioni online "Cara Aduc", chiedendoci lumi se vivono in questo pianeta o in un altro di cui non si erano accorti prima, vista il tipo di domande a cui devono rispondere (per esempio: a cosa serve sapere l’indirizzo del luogo dove uno lavora, visto che i dati non hanno una rilevanza per eventuali controlli paralleli fiscali o simili? Ci viene chiesto di frequente, e noi rispondiamo che rispondere e’ un dovere, e non facendolo si incorre in sanzioni … cioe’ non sappiamo cosa rispondere …).
Comunque, e’ come sparare sulla Croce Rossa? Non lo vogliamo credere, ma dopo l’annuncio odierno di un rinvio di tre settimane per la raccolta dei questionari, registriamo la presa d’atto di una debacle, di fronte alla quale ci viene il dubbio se c’e’ un medico che ci ha detto che dobbiamo continuare cosi’, cioe’ a pagare coi i soldi dei contribuenti qualcosa che non funziona, facendolo gestire dalla mano pubblica. Non sara’ forse il caso di chiudere questo Istituto di Stato che non riesce a rispettare i tempi e ad essere accettabile nella qualita’ delle sue richieste, nonostante si tratti del censimento, un’operazione, cioe’, di routine a cadenza fissa? E non sarebbe forse meglio fare un pubblico appalto e vagliare le diverse offerte di chi si candiderebbe ad una simile gestione? In epoca di privatizzazione e liberalizzazione, e in presenza di una nicchia di mercato che vede una miriade di aziende che crescono nel settore, ci sembra una domanda piu’ che legittima da porsi, ed e’ quanto chiediamo al Governo nel suo complesso, cioe’ alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
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