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CONCILIATORE BANCARIO. L'ENNESIMA STRUTTURA DELLE BANCHE PER AUTOINCENSARSI ED EVITARE DI RISPONDERE A PIENO DI ERRORI E ARROGANZE
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Comunicato 
26 gennaio 2007 0:00
 

Firenze, 26 Gennaio 2007. Un gruppo di banche (piu' dell'80% del totale attivo di sistema), con il patrocinio dell'Abi, ha dato vita al "Conciliatore bancario". L'intento e' di creare una figura intermedia che eviti, in caso di controversia entro i 25 mila euro, di adire le vie legali, perche' si raggiunge un accordo che dovrebbe star bene ad entrambe le parti.
Sara bene ricordare che molte banche hanno gia' dei tavoli permanenti di conciliazione o li creano ad hoc per casi specifici. Tavoli che talvolta sono in accordo con associazioni di consumatori, e che nella gran parte dei casi servono solo a chi li istituisce (banche) o vi partecipa come garante (associazioni), perche' danno sempre ragione alle banche (tranne casi eclatanti di torto) e le associazioni fanno iscritti e raccattano gettoni di presenza (1). Ovviamente noi dell'Aduc non partecipiamo a questi tavoli e li osteggiamo, come nell'eclatante presa dei fondelli dei tavoli istituiti dalla banca Mps per i prodotti finanziari MyWay/4You (2) (i risparmiatori hanno sempre avuto torto).
Inoltre, che fine fara' l'Ombudsman bancario (3), cioe' l'organismo specifico gia' esistente per questo tipo di problemi? E gli uffici di conciliazione presso le camere di commercio (4) dove le banche chiamate, in genere non si presentano e fanno saltare la conciliazione? E l'ufficio di conciliazione presso il giudice di pace (5)? Esiste poi un altro istituto di conciliazione, precisamente la "Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite", prevista dall'art. 696 del Codice di Procedura Civile, introdotta dal Decreto legislativo 35/2006 ed operativa dal 1 marzo dello scorso anno.
Vediamo "troppa carne al fuoco". Per esperienza diffidiamo di chi propone giustizia che non sia terzo a tutti gli effetti (come camera di commercio e giudice di pace), giustizia "fai-da-te" o meglio "fai-da-loro". Di sicuro, l'accresciuto potere dell'Ombudsman bancario, che dallo scorso anno valuta questioni fino a 50mila euro ed anche presentate da clienti non consumatori, ha fatto "correre al riparo le banche" che, dopo i "tavoli di conciliazione permanenti" ora danno vita al "Conciliatore bancario".
Percio' crediamo che questa iniziativa sia solo un investimento pubblicitario di queste banche per autoincensarsi, far vedere quanto sono disponibili verso il mitico consumatore, blandendo magari anche alcune associazioni di consumatori che non aspettano altro per dimostrare di essere legittimate. Nulla ci dice che non debba accadere come per i tavoli permanenti di cui sopra, cioe' strutture cuscinetto per evitare di rispondere a pieno di errori e arroganze.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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