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COPPIE DI FATTO: UN PARLAMENTO IN RITARDO. LA PERPETUA
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Comunicato 
21 luglio 2005 0:00
 

Roma, 21 Luglio 2005. E cosi' anche il leader dell'Unione, Romano Prodi, si e' dichiarato sulle coppie di fatto. Con i dovuti ma e se, ha espresso una volonta' perche' il Parlamento legiferi sull'argomento. Sul concetto di famiglia siamo gia' intervenuti (1), dimostrando che tale idea rappresenti un dato culturale e non naturale. Ora speriamo che la Chiesa cattolica, nella persona del cardinale Camillo Ruini, non intervenga imponendo la genuflessione a questo o quell'esponente politico. Preoccupazione concreta visto che il cardinale Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha dichiarato "Le coppie di fatto costituiscono il primo passo per distruggere, pezzo a pezzo, l'istituzione familiare, prezioso bene comune dei popoli e patrimonio dell'umanita'", dimostrando cosi' scarsa conoscenza della statistica, visto che la questione coinvolge 3 milioni di persone, cioe' quanti negli ultimi quindici anni hanno deciso di convivere sotto lo stesso tetto. Di queste seicentomila sono ancora insieme, 638 mila si sono sposate, un milione e seicentomila ha cambiato partner. D'altronde il tema coinvolge la Chiesa stessa perche' i parroci hanno in casa la perpetua: non e' questa una "famiglia" di fatto come puo' esserla quella di un fratello e di sorella che per decenni condividono lo stesso tetto? Mirabile e' la descrizione della perpetua del Manzoni ne "I Promessi Sposi": "Era Perpetua la serva di don Abbondio: serva affezionata e fedele, che sapeva ubbidire e comandare, secondo l'occasione, tollerare a tempo il brontolio e le fantasticaggini del padrone, e fargli a tempo tollerare le proprie, che divenivano di giorno in giorno più frequenti". Piu' "famiglia" di cosi' non si puo'!
Prendiamo atto, con dispiacere, che la cosiddetta classe politica arriva sempre in ritardo agli appuntamenti con la societa' civile. Dovrebbe intuirne i fermenti, farsene portatrice, anche semplicemente per prevenirne i problemi. Invece segue, sempre, come la sussistenza e le salmerie.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

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