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CRIMINALITA' E DROGHE. UN LEGAME ALIMENTATO DALLA ILLEGALITA' DELLE SOSTANZE
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Comunicato 
20 dicembre 2006 0:00
 

Firenze, 20 Dicembre 2006. Secondo i dati dell'Istituto australiano di criminologia, una rapina a mano armata su tre in Australia e' commessa da persone in cerca di denaro per comprare droga.
Questa ricerca conferma -se ce ne fosse stato bisogno- la natura criminogena dell'attuale politica sulle droghe a livello internazionale. Se il mercato delle droghe fosse legalizzato, e quindi controllato come gia' quello di qualsiasi altro farmaco, un terzo delle rapine in Australia -e presumibilmente anche in Europa- verrebbe meno istantaneamente. Il regime di illegalita' in cui si smerciano le droghe, infatti, causa l'innalzamento vertiginoso del prezzo, spingendo i tossicodipendenti a delinquere per procurarsi la dose quotidiana. Non solo, proprio perche' oggi alcune droghe sono illegali, il tossicodipendente e' costretto ad acquistarle dalla malavita, alla quale poi finisce spesso per associarsi pur di ottenere il necessario per soddisfare la propria dipendenza. Non a caso, non vi sono rapine -o ve ne sono pochissime- di alcooldipendenti in cerca dei soldi per una bottiglia di gin o di whisky.
E' giunto il momento di pensare ad una "exit strategy" da una guerra alla droga che non fa altro che quadruplicare i danni gia' notevoli di sostanze nocive alla salute. Se continueremo testardamente a mantenere inalterata la rotta fino ad oggi perseguita, oltre a finanziare le mafie di tutto il mondo e ad incarcerare le vittime delle droghe invece di aiutarle, saremo complici dell'alto tasso di micro-criminalita' che oggi piaga molte delle nostre citta'.
Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
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