testata ADUC
Disdici il canone RAI
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
25 dicembre 2015 14:06
 
A partire dal 1 gennaio 2016 la riscossione del cd. canone Rai avverrà con addebito nella bolletta elettrica in dieci rate annuali. Gli addebiti non verranno applicati probabilmente prima del mese di luglio 2016.

Coloro che non detengono alcun apparecchio televisivo e non sono "abbonati" Rai, perché mai abbonati o perché hanno fatto disdetta in passato, dovranno darne comunicazione ogni anno all'Agenzia delle Entrate con apposito modulo. Vedi QUI

Coloro che invece sono già abbonati e intendono disdire il canone,
 vedi QUI.


PERCHE' DISDIRE IL CANONE RAI

Se la Rai, il Governo ed il Parlamento non rispettano le leggi, perche' dovrebbero farlo gli utenti della Rai continuando a pagare il canone-imposta sulla tv?
Da anni siamo impegnati per l'abolizione di questa imposta e abbiamo sempre invitato i contribuenti a rispettare la legge pagando l'odioso balzello se in possesso di un apparecchio televisivo. Da troppo tempo, pero', e' imbarazzante invocare questo rispetto, quando sono le istituzioni per prime a violare la legge. Ecco l'elenco di alcune delle violazioni piu' eclatanti che riguardano la tv di Stato: 
  • mancato funzionamento della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, cioe' il controllo del legislatore (e quindi del popolo italiano) sull'operato dell'informazione di Stato;
  • la Rai non ha ancora pubblicato sul proprio sito l'elenco delle consulenze esterne e relativi compensi in violazione della legge n. 244/2007 e della circolare DPCM 16/3/07. Anche una interrogazione parlamentare e un esposto alla procura della repubblica non hanno per il momento dato alcun risultato;
  • la Rai impedisce ai cittadini di disdire il canone, ignorando le richieste di suggellamento (non più possibili al partire dal 1 gennaio 2016) e di disdetta;
  • richieste intimidatorie e continue di pagamento del canone da parte della Rai a coloro che non hanno un apparecchio televisivo;
  • condotta truffaldina da parte di incaricati Rai che, intrufolandosi nelle case dei contribuenti in modo arrogante e spesso irrispettoso, invitano chi e' sprovvisto di tv a firmare dichiarazioni di possesso di apparecchi televisivi spiegando che si tratta solo di una 'firma per ricevuta' o per presa visione;
  • violazione delle norme sulla pluralita' dell'informazione: la Rai offre spazi record al Governo e ad alcune forze politiche, censurandone altre, come recentemente ribadito dall'Autorita' per le garanzia nelle comunicazioni (e non e' la prima volta);
  • mancata attuazione del contratto di servizio che prevede la realizzazione di una struttura dedicata all'informazione sulle liberta' fondamentali e le questioni umanitarie.
  • mancata attuazione del contratto di servizio relativo relativo alla predisposizione di almeno il 60% del proprio palinsesto degli strumenti per ciechi e sordi.
  • mancata attuazione del parametro di valutazione sulla qualita' dei programmi (Qualitel).
  • mancato inserimento del palinsesto in rete.
  • mancato inserimento nei programmi delle tribune elettorali al di fuori delle campagna elettorali e dei messaggi autogestiti.
Fino a quando non sara' ristabilita' la legalita', invitiamo tutti i contribuenti ad aderire all'iniziativa "Disdici il canone Rai".
Non invitiamo i cittadini a partecipare a "scioperi" o a sospendere i pagamenti, in quanto sarebbero sanzionati con multe fino a 600 euro. Invece li informiamo su come disdire legalmente il canone.

Nota bene:
  • questo non e' un invito ad evadere il canone.
  • e' bene tenere presente che il cosiddetto canone di abbonamento Rai e' in realta' un'imposta sulla detenzione del televisore, dovuta indipendentemente dal fatto che si guardino o meno i programmi della tv di Stato. 
  • se si utilizza un qualsiasi apparecchio televisivo in casa propria dopo la cessazione, si diventa evasori fiscali. 
  • nessuno ha il diritto di entrare in casa vostra senza il vostro esplicito consenso se non provvisto di mandato di perquisizione firmato da un magistrato (un po' difficile da ottenere, e ancor piu' ridicolo da chiedere, per "sospetta evasione del canone Rai").  Pertanto, qualora un incaricato Rai (evento raro) o la Guardia di Finanza  (evento di cui non abbiamo ancora avuto notizia) si presentasse all'uscio di casa per accertarsi che non stiate guardando la tv, non c'e' alcun obbligo di spalancare la porta.
  • non firmare mai niente se offerto da incaricati Rai (spesso fanno firmare dichiarazioni di colpevolezza spacciandole per "presa visione").
  • armatevi di pazienza, la Rai fara' di tutto per ostacolare la disdetta! In alcuni casi, ignorera' la richiesta e continuera'  a chiedere il pagamento del canone come niente fosse. In questo caso, si consiglia di denunciare l'accaduto e chiedere l'intervento del Garante del Contribuente del Piemonte.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS