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DIVIETO DEI MAGHI IN TV. L'APOTEOSI DELL'IPOCRISIA: PERCHE' NON VIETARE GLI OROSCOPI DELLA RAI? VERSO UNA RICHIESTA DI INTERVENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE. L'ALTERNATIVA E' NELL'INFORMAZIONE
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Comunicato 
9 marzo 2005 0:00
 

Firenze, 9 Marzo 2005. L'Autorita' delle Comunicazioni ha imposto il divieto per le trasmissioni di maghi, astrologi e cartomanti in tv dalle 7 alle 23. L'intento sarebbe quello di evitare lo "sfruttamento della superstizione e della credulita' dei cittadini, in particolare delle persone piu' vulnerabili psicologicamente".
A parte che bisognerebbe ricordare alla nostra Autorita' che l'abuso di credulita' popolare e' qualcosa che per fortuna e' sparito dai nostri codici, questo provvedimento ci sembra l'apoteosi dell'ipocrisia, partendo dal presupposto che l'utente medio della tv sia incapace di intendere e di volere. E poi questo relegare tutto alla notte, come i film "spinti", quando -secondo il ragionamento di chi prende questi provvedimenti- le tenebre consentono ai cattivi di emergere, e gli si da' in pasto cio' di cui vorrebbero nutrirsi, cioe' l'informazione che viene considerata spazzatura...
Coerenza vorrebbe che altrettanto provvedimento fosse preso nei confronti degli oroscopi che infestano anche la tv che paghiamo coi soldi dei contribuenti, la Rai. O forse gli oroscopi non prendono in giro le persone, dando loro un po' di illusione, ne' piu' ne' meno come questi maghetti che contribuiscono in modo sostanzioso ai bilanci delle tv private locali? E coerenza vorrebbe che tutti i televoto a pagamento per questo o quel programma fossero relegati agli stessi orari, perche' in buona parte dei casi servono a spillare soldi ai partecipanti con la complicita' del gestore telefonico.
Noi questa coerenza la contrasteremmo in tutti i modi, cosi' come invitiamo l'Autorita' a ritirare il suo provvedimento sui maghetti, valutando in caso contrario di portare la questione in giudizio perche' intervenga la Corte Costituzionale.
A nostro avviso non si puo' usare un peso e due misure, ma ci vuole coerenza. Quella coerenza da cui poi nasce l'autorita' dello Stato, altrimenti si passa solo per parolai.
I maghi e maghetti sono un dato di fatto. Per alcuni un bene, per molti -tra cui noi- un male. Ma per far si' che non diventino una tragedia, occorre conviverci al pari di altri mali. L'emarginazione crea illegalita', e quindi drammi maggiori del male che si voleva combattere, con maggiori spese ed energie da parte dello Stato per porvi un rimedio. Perche' dobbiamo farci male? Non sarebbe sufficiente informare? Quella informazione che, per tornare all'esempio di sopra, non viene neanche fatta in merito agli oroscopi?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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