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DRAGHI ALLA BANCA D'ITALIA: SI GIUDICHI PRIMA DI TUTTO DALLA TRASPARENZA
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Comunicato 
30 dicembre 2005 0:00
 

Firenze, 30 Dicembre 2005 - La nomina di Mario Draghi alla carica di Governatore della Banca d'Italia sta riscuotendo consensi quasi unanimi dal mondo politico, imprenditoriale e finanziario.
Indubbiamente il curriculum lascia ben sperare ed anche la prima mossa annunciata dai giornali (quella di diminuirsi lo stipendio riportandolo al livello degli altri governatori europei) sembra andare nella direzione giusta.
A nostro avviso, comunque, il giudizio sul governatore dovrebbe essere sospeso almeno fino all'introduzione delle prime riforme dello statuto della Banca d'Italia in modo particolare in materia di trasparenza e collegialita' delle decisioni.
Il famoso articolo 19 del ddl del risparmio, al comma 4, stabilisce il seguente principio: "4. La Banca d'Italia, nell'esercizio delle proprie funzioni e con particolare riferimento a quelle di vigilanza, opera nel rispetto del principio di trasparenza, naturale complemento dell'indipendenza dell'autorita' di vigilanza."
In tema di trasparenza ricordiamo che, fino ad oggi, se un semplice risparmiatore scrive alla Banca d'Italia chiedendo qualunque genere d'informazione, l'immancabile risposta, tradotto dal burocratese, e': "non ci rompere le scatole".
Stabilire un nuovo rapporto, anche comunicativo, con i risparmiatori potrebbe essere una "piccola", ma significativa, innovazione che contribuirebbe a ripristinare la fiducia, ormai svanita, nell'istituzione.

Alessandro Pedone, consulente Aduc per la tutela del risparmio
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