LA GRAN BRETAGNA E' QUASI PRONTA, E L'ITALIA?

Firenze, 7 Gennaio 2002. Lo speaker della Camera dei Comuni britannica, Robin Cook, in un'intervista al quotidiano britannico "The Guardian", ha fatto saper che il suo Paese e' prossimo all'uso del voto elettronico. E che gia' nelle prossime elezioni di primavera potrebbe essere utilizzato. Cook ha auspicato che cio' possa essere un grande stimolo perche' piu' persone partecipino al voto.
Ci sembra una notizia decisamente importante -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- perche' sarebbe il primo caso del genere in Europa che, proprio perche' in un Paese nostro partner nell'Ue, potrebbe essere preso come riferimento.
E' evidente che, oltre alle motivazioni addotte dallo stesso Robin Cook, ci sarebbe un grande risparmio economico da parte dello Stato e quindi per tutti gli italiani, oltre a mettere in seria difficolta' la macchina dei brogli che, per il momento, e' adattata all'attuale sistema di espressione elettorale.
Sappiamo che c'e' un ministero che in Italia si occupa anche di questa questione, quello per l'Innovazione e la Tecnologica, e che il ministro Lucio Stanca e' al lavoro con una equipe di un certo livello. Il fatto che pero' nella vicina Gran Bretagna si sia gia' alle porte, dovrebbe costituire un ulteriore stimolo, per meglio approfondire il lavoro svolto, confrontarlo con quello dei britannici, nonche' integrarlo.
Abbiamo fretta che il voto elettronico sia introdotto, perche' ci sembra assurdo che una societa' che ha l'elettronica in ogni piccolo angolo della sua organizzazione, ne sia deficitaria proprio nel massimo momento della formalizzazione del consenso.