testata ADUC
Enti inutili. Chiudere l'Enea e passare le competenze al Cnr: eviteremmo inutili doppioni
Scarica e stampa il PDF
Comunicato di Primo Mastrantoni
22 giugno 2009 0:00
 
"L'Enea svolge attivita' di ricerca e innovazione tecnologica nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle nuove tecnologie". Cosi' viene scritto nel sito internet dell'ente, che in questi giorni e' al centro delle polemiche perche', alla vigilia di un nuovo commissariamento, sono previsti circa 700 aumenti di stipendio per il personale e promozioni varie.
In Parlamento si sta discutendo l'ennesima riforma di un ente del quale non ne comprendiamo i motivi di esistenza. Nacque come Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (Cnrn), braccio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) per poi trasformarsi nell'autonomo Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (Cnen) e poi nell'attuale Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente (Enea) attraverso un passaggio intermedio per Ente per l'Energia Nucleare ed Energie Alternative (sempre Enea). Una vita travagliata, insomma, pero' ricca di finanziamenti pubblici che finivano alle aziende private sotto forma di "promozione industriale".
La soluzione? Far tornare l'Enea all'interno del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) come era all'origine, perche' proprio il Cnr ha il compito di "svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca". Eviteremmo doppioni, triploni, ecc., di personale e stipendi, consigli di amministrazione e, soprattutto, avremmo un indirizzo omogeneo e compiuto della ricerca. Troppo semplice? Ovvio, ma in un Paese che ama guardare a Bisanzio, e' difficile fare cose semplici!
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS