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EURO E LIEVITAZIONE DEI PREZZI
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Comunicato 
15 settembre 2001 0:00
 


L’ADUC INVITA I CITTADINI A SCRIVERE AL PROPRIO SINDACO PERCHE’ VIGILI CONTRO "ABITUDINI" CHE, NELLA CONVERSIONE LIRA/EURO, SERVONO SOLO AD AUMENTARE I PREZZI

Firenze, 15 Settembre 2001. Per evitare che i prezzi, con la scusa dell’euro lievitino, l’Aduc ha preparato una lettera standard che ognuno potra’ inviare al proprio Sindaco.
Sul portale Internet dell’associazione, per chi vuole approfondire la questione, nella rubrica "la Pulce nell’orecchio" curata da Annapaola Laldi, ci sono gia’ una serie di interventi e riflessioni, per meglio prepararsi e tutelarsi all’ingresso della nuova valuta.
Di seguito il testo della lettera.
Egregio Signor Sindaco,
avvicinandoci al momento in cui passeremo dalla lira all'euro, anche i Sindaci ne sono coinvolti, perche' devono dire la loro su alcune tariffe.
Uno dei problemi e’ l'arrotondamento dei prezzi per "facilitare le cose".
Per questo Le sottopongo alcune considerazioni, certo di trovare in Lei un interlocutore attento e disponibile.
Non Le sfuggira' che gli utenti-consumatori si troveranno a far fronte a rincari di tutti i prodotti e i servizi.
Se prendiamo un oggetto che costa 1000 lire, nella conversione vale 0,516 euro, e, poiche' qui l'arrotondamento e' necessario, il prezzo in euro sara' 0,52; se facciamo l'operazione inversa, questa cifra corrisponde non alle mille lire di partenza, ma a Lit.1006,86. Quindi c’e’ un rincaro di quasi 7 lire. Se facciamo questo calcolo per tutti i prezzi, la cifra che ciascuno sborsera' in piu' avra' una certa rilevanza.
Ma, forse, a questo rincaro dobbiamo adattarci, perche', per annullarlo, dovremmo effettuare la conversione utilizzando ben piu' dei tre decimali decisi.
Vi e' pero' un altro rincaro, che si preannuncia piu' forte e piu' iniquo, oltreche' superfluo: e' quello della smania della cifra tonda, del rifiuto del "resto", malattia di cui noi Italiani soffriamo da circa vent'anni, con la complicita' dello Stato che, a un certo punto, smise di coniare le monete da 5, 10 e 20 lire.
Pero', adesso, l'alibi che "non ci sono spiccioli" non reggera' piu', perche' le monete da 1, 5, 10, 20 centesimi di Euro ci saranno. E allora, perche' affannarsi ad "arrotondare", naturalmente verso l'alto, in nome di una comodita' e praticita' che e' molto aleatoria e -con l'Euro- troppo costosa?
Se con la lira gli arrotondamenti si fanno fra 1 e 49 lire, cifre che, nella pratica, sono ormai diventate pari a zero, con l'Euro, gia' l'arrotondamento di 1 centesimo significa un esborso di circa 20 lire, e bastano poco piu' di 2 centesimi e mezzo per raggiungere le 50 lire.
Sarebbe quindi il caso di mantenere i prezzi nella ATTUALE corrispondenza lira-euro, perche’ e’ piu’ che sufficiente il rincaro dovuto all’uso dei tre decimali arrotondati a due. Altrimenti sarebbe un precedente che puo' portare ad una pesante lievitazione dei prezzi.
Accanto al pericolo dello spaccio di banconote e monete false, nonche’ delle truffe, specie ai danni delle persone piu' deboli e sprovvedute, va considerato anche lo strisciante aumento dei prezzi, che non puo' valere i cinque-dieci secondi in piu' che potranno trascorrere mentre si fa un resto. Tanto i resti ci saranno sempre.
La ringrazio dell'attenzione e Le porgo cordiali saluti.
(Firma, indirizzo e telefono)
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