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EUTANASIA, CURE PALLIATIVE, LIBERTA' TERAPEUTICA. NUOVO SITO INTERNET DELL'ADUC. INFORMAZIONE PER SCELTE CONSAPEVOLI
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Comunicato 
17 febbraio 2006 0:00
 

Firenze, 17 Febbraio 2006. E' online un nuovo sito dell'Aduc su "eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica". "Vivere&Morire" e' pubblicato sul portale dell'associazione, con aggiornamenti quotidiani e una newsletter che ogni due settimane verra' inviata a coloro che la richiederanno. Questo e' l'indirizzo specifico: www.aduc.it/dyn/eutanasia
Notizie, articoli, documenti e comunicati. Questa e' l'ossatura del sito coordinato da Pietro Moretti che, nell'editoriale di presentazione, cosi' motiva la scelta di questo impegno:
"....Lo scopo di queste righe di informazione incentrata sull'eutanasia, sul suicidio assistito, sulle cure palliative, ed in generale sui temi inerenti al "fine vita" e' di promuovere un dibattito che ancora stenta a partire nel nostro Paese. Un dibattito, fra l'altro, che l'Italia si' e' impegnata a stimolare e rendere accessibile a tutti sottoscrivendo la Convenzione di Oviedo.
Lo facciamo con un nuovo notiziario che chiamiamo "Vivere & Morire", uno spazio di informazione e approfondimento per significare come l'eutanasia ed il suicidio assistito costituiscano una scelta e un'accettazione di vita, che con determinazione e convinzione cerchiamo di rendere piu' serena. A partire dalla liberta' di scelta di ogni singolo: perche' si possano stabilire i limiti della propria dignita', in ogni momento. Dignita' di non fermarsi davanti ai muri ideologici, dignita' di comprendere i propri limiti, dignita' di non esser condannato ad un lungo morire, colmo di sofferenza fisica e tormento interiore. Chi, meglio di un individuo sereno, puo' comprendere ed operare scelte sulla propria vita?...."
".....Il dibattito in materia in Italia, in un certo senso, esiste gia' ...., ma avviene solo in famiglia, fra gli amici, e segretamente fra i numerosi medici italiani che, rischiando il loro posto di lavoro e la loro liberta', aiutano i loro pazienti a raggiungere la fine desiderata ed auspicata di una sofferenza insopportabile. Questo confronto pero' e' vittima di un silenzio imbarazzante ed assordante che coinvolge intellettuali e soprattutto i politici, che su questo sono chiamati a legiferare. Da una parte i "soliti noti" (radicali, socialisti, liberali, ecc), dall'altra la chiesa che, richiamandosi alla sua ideologia sulla sacralita' della vita, bolla la controparte come maestra ed amante di morte. Invece di dare spazio al dibattito prendendo spunto da vicende ed iniziative che riguardano il fine vita, l'informazione si limita a fare cronaca delle polemiche che le seguono.
Noi auspichiamo che la legge italiana dia all'individuo la liberta' di scegliere come vivere e come morire. Se questo non potra' accadere per il convincimento contrario della maggior parte degli elettori italiani, lo accetteremo. Vorremmo pero' che questo loro convincimento fosse frutto di un ragionamento ed una posizione consapevole, e non di uno svilimento e semplificazione delle posizioni fra chi ama la vita e chi -dicono- ama la morte."
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