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Falsi quiz tv e numeri 899-894. Truffa perpetua? Intervenga Antitrust ma con multe salate
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Comunicato di Domenico Murrone
17 giugno 2010 13:39
 
 Riecco puntuali i quiz tv fasulli. Di nuovo in onda su emittenti locali, come ogni estate e festività di fine anno. Facendo credere al telespettatore che telefonando partecipa e vince ad un quiz facile facile, rifila prodotti multimediali (tipo loghi e suonerie). A questo giro, la trasmissione si chiama “Quiz Time”, che abbiamo denunciato all'Antitrust, in onda su Canale Italia, Teleregione e forse su altre emittenti.
Il meccanismo ingannevole e' sempre uguale: una conduttrice invita i telespettatori a trovare la parola più lunga possibile anagrammando una serie di lettere date. Occorre telefonare a numeri speciali, 899, 894 (un euro a telefonata). E così parte la gara, che vede in palio 2000 euro, più un extra nel caso si componga una parola utilizzando tutte le lettere a disposizione. 
Guarda caso, azzeccare la parola più lunga non è operazione ardua, tuttavia, difficilmente chi telefona in diretta (reali telespettatori, o spettatori telecomandati?) riesce nell'operazione, almeno nelle prime fasi delle varie manche. 
Solo su un testo scorrevole si intuisce il reale contenuto della trasmissione (in effetti la grafica rende quasi illeggibili le informazioni): con un euro è garantita la possibilità di scaricare un prodotto multimediale dal sito www.quiztime.tv, non certo la possibilità di intervenire in diretta e... vincere. 
Le vittime predestinate sono le persone anziane, che stimolate dalla facilità del quiz e dagli inviti furbi della conduttrice potrebbero telefonare a ripetizione, ottenendo addebiti da favola (per gli operatori) sul telefono fisso o cellulare. 
 
Il perpetuarsi del fenomeno, nonostante le multe dell'Antitrust, e' sintomatico di come le sanzioni siano irrilevanti rispetto agli incassi che derivano da questi pseudo quiz, e questo vale sia per gli organizzatori di queste bufale che  per i gestori telefonici a cui va una parte dei soldi, nonche' per le tv locali che le mandano in onda. Queste ultime, evidentemente, sono alla canna del gas, se non riescono a far altro che imbrogliare i propri telespettatori.
 
Piccolo conto della serva: il premio in palio per ogni manche è almeno di due mila euro. Solo per coprire questo premio, occorrerebbero 200 telefonate. Se pensiamo che l'euro addebitato all'utente include l'Iva, deve coprire i guadagni delle compagnie telefoniche, i costi degli spazi televisivi e quelli di produzione della trasmissione, la probabilissima multa Antitrust, ci chiediamo: ma quanti sono gli italiani che cascano in questa rituale forma di pubblicita' ingannevole?
Altra possibile spiegazione è che i premi non vengono assegnati, e che tutte le telefonate in diretta siano una farsa. Sarà ancora una volta l'Antitrust, a cui abbiamo anche chiesto l'immediata sospensione della trasmissione, a valutare. 
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