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FARMACI DA BANCO NEI SUPERMERCATI. IL MINISTRO TURCO ORA DICE CHE E' FAVOREVOLE, MA CERCA DI NARCOTIZZARE L'INIZIATIVA? L'ADUC, GRAZIE ALLA ROSA NEL PUGNO, PRESENTA UN PROGETTO DI LEGGE DI LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO
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Comunicato 
29 maggio 2006 0:00
 

Firenze, 29 maggio 2006- Il ministro della Salute Livia Turco, in una nota, corregge "le notizie apparse oggi sulla stampa" che la vogliono contraria alla vendita di farmaci da banco nei supermercati, e annuncia, per affrontare la questione, un tavolo congiunto con il ministro dello Sviluppo economico, le associazioni di consumatori e tutti gli attori del sistema farmaceutico. "Nessuno intende penalizzare in alcun modo il cittadino nell'acquisto dei farmaci di classe C" -dice il nostro ministro.
Non sappiamo cosa abbia fatto cambiare opinione al ministro Turco, ma ne siamo lieti per i consumatori, per il mercato e per i produttori: tutti non potranno che trarne giovamento.
Ma siccome non siamo nati ieri, diffidiamo sempre di un politico di governo che, a fronte di un problema semplice semplice come quello di cui stiamo trattando, non trova di meglio che proporre una commissione per studiare la questione; in cui chiama tutti i presunti attori, che dovrebbero anche sentirsi gratificati del farne parte, ma che, innegabilmente, sposta la soluzione (ripetiamo: semplice semplice) in tempi indefiniti.
Una situazione che ci porta a valutare questa iniziativa del ministro come un tentativo di narcotizzare la soluzione, ingarbugliandola nelle pastoie della burocrazia. Ci preme ricordare che, sempre lo stesso ministro, per autorizzare l'uso della pillola abortiva RU486 (gia' in uso da decenni in molti Paesi del mondo), invece di dare il via, parla ancora di sperimentazioni da fare secondo le direttive del suo ministero. Un vizio diffuso per l'uso del narcotico in politica?
Per quanto ci riguarda, nei prossimi giorni presenteremo un progetto di legge d'iniziativa parlamentare che si affianchera' a quello di iniziativa popolare le cui firme sono state raccolte dalla Coop (e a cui noi avevamo aderito).
Grazie all'on. Donatella Poretti della "Rosa nel Pugno, il Parlamento dovra' affrontare il problema anche considerando la nostra visione, che fa piazza pulita alle ipocrisie indotte da disinformazione e riverenza verso la corporazione dei farmacisti.
La proposta della Coop prevede il divieto di offerte del tipo 3x2, le vendite sottocosto e l'assistenza di un farmacista che, tra gli scaffali dei supermercati, consigliera' i consumatori. La proposta dell'on.Poretti, invece, non prevede queste restrizioni. Non si capisce perche' la vendita di un farmaco da banco non debba essere assimilata a qualsiasi altro prodotto come forma di promozione: per esempio i superalcolici -alla salute- se consumati in abbondanza fanno molto piu' male che un'aspirina. C'e' forse tra gli scaffali di un supermercato un consulente in alcolismo?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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