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FBI SEQUESTRA GLI HARD DISK DI VARI SITI INDYMEDIA, TRA CUI ANCHE LA SEZIONE ITALIANA. GRANDE FRATELLO MONDIALE? INTERVENGANO SUBITO I MINISTERI DELLE COMUNICAZIONI E DEGLI ESTERI
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Comunicato 
8 ottobre 2004 0:00
 

Firenze, 8 ottobre 2004. Ieri 7 ottobre la Fbi Usa ha sequestrato gli hard disk dei server del sito di informazione Indymedia, tra cui anche quelli della sezione italiana. Il sequestro e' avvenuto nella sede londinese della societa' presso cui sono locati i server del sito di informazione alternativa: un'operazione quindi internazionale, di cui allo stato non si conoscono le motivazioni, perche' lo stesso provider londinese non dice nulla in proposito.
Ma, a nostro avviso, per qualunque motivo le informazioni contenute in quel sito contenessero informazioni che potessero ledere la sicurezza Usa, non c'e' una sola ragione che possa giustificare un atto del genere. Si potrebbe -giustificando come quando e perche'- ingiungere il blocco di alcune informazioni dopo aver espletato tutte le garanzie del caso, ma non sequestrare l'intero sito. Perche' si passa da azione preventiva a censura.
E poi, visto che siamo in Usa, dov'e' finito lo spirito, la lettera, la prassi e l'applicazione del primo emendamento della Costituzione di quel Paese? Siamo alle prove generali di un grande fratello mondiale?
La vicenda ci pare molto grave, anche perche' riguarda soggetti, con Indymedia Italia, non di diritto Usa, su cui sarebbe piu' che opportuno che si mobilitassero le nostre autorita': nella fattispecie il ministero delle Comunicazioni e quello degli Affari Esteri, a cui rivolgiamo un pressante invito a fare chiarezza e a cercare di ristabilire subito la legalita'
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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