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LE GABBIE ALL'OMEOPATIA DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA SANITA'
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Comunicato 
22 dicembre 2005 0:00
 

Firenze, 22 dicembre 2005. Ancora una volta, l'Italia, dimostra non essere al pari dei suoi vicini europei. Il Consiglio Superiore di Sanita' quale organo direttivo predisposto, con l'ultimo documento inerente la farmacopea Italiana, chiede "norme piu' precise e rigorose sui requisiti che devono essere posseduti dai medicinali omeopatici» per i quali, non ci deve essere rimborsabilita'". Il documento chiede che l'assenza di qualsiasi valutazione di efficacia da parte dell'autorita' sanitaria, debba essere oggetto di campagna informativa al grande pubblico.
La modalita' usata e la temporaneita', la dicono lunga sul tentativo di nascondere il piu' possibile, qualcosa che e' interesse vitale per milioni di utenti del servizio sanitario.
Il Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non Convenzionali in Italia (clicca qui) ha espresso tutto il proprio disappunto, attraverso la voce del coordinatore dr Paolo Roberti *.
Restiamo fiduciosi che il ministro della Salute Francesco Storace, che nel passato si e' espresso favorevolmente nelle tematiche di liberta' terapeutica, voglia non tenere conto delle indicazioni del Consiglio Superiore di Sanita'.

Giuseppe Parisi, medico, consulente Aduc

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Il Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non Convenzionali in Italia:
1. Lamenta il fatto che ancora una volta, come gia' avvenuto nel 1990, il Consiglio Superiore di Sanita' esprima un parere senza aver consultato in nessuna occasione gli esperti del settore.
2. Ribadisce ancora una volta che, per quanto sistematicamente ignorate, le prove di efficacia della terapia omeopatica esistono, sono pubblicate su riviste mediche internazionali riconosciute e sono sempre in numero crescente.
3. A tempo debito verranno forniti, come richiesto, i dossier relativi all'uso dei medicinali omeopatici, l'effetto clinico prodotto e, a differenza dei farmaci convenzionali, la dimostrata assenza di reazioni avverse degne di rilievo.
4. Ricorda che meno del 30% delle terapie utilizzate abitualmente dalla medicina ufficiale si base su prove di efficacia e nessuno per questo minaccia di metterle fuori dal commercio.
5. Auspica che si approvi, quanto prima un Decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2001/83/CE, attualmente in discussione, che garantisca la libera circolazione dei medicinali omeopatici nel nostro Paese, cosi' come avviene in tutti i Paesi d'Europa.
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